Il punto macro: dall’inflazione dell’Eurozona alla decelarazione del Pil cinese

A cura di Marco Vailati, Direttore Centrale Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda
EZ: da monitorare la contrazione surplus commerciale. Cpi solo apparentemente deludente, a conferma bias BCE. In settimana ci sono stati pochi dati macro. Il surplus della bilancia commerciale ha segnato una contrazione, proseguendo il ridimensionamento in corso da mesi dopo il pluriennale periodo di espansione partito nel 2011. Questo evidenzia la crescente rilevanza assunta dalle tensioni protezionistiche internazionali. Le immatricolazioni di nuove auto invece hanno ripreso a crescere. I dati finali del Cpi hanno confermato e/o limato le anticipazioni senza preoccupare perché principalmente imputabile alla volatile categoria della “ricreazione”. Nei prossimi mesi l’indice globale dovrebbe rimanere sostenuto per il contributo dell’energia mentre le crescenti pressioni salariali (in accelerazione a +1.9% a/a nel 1° trimestre) dovrebbero progressivamente riflettersi anche sull’indice base.
US: attività elevate, lavoro forte, vendite e fiducie alte, solo immobiliare scarsamente contributivo al Pil. Le attività si confermano forti con consolidamenti fisiologici prossimi ai massimi (Man. di NY) o incrementi (Produzione, Utilizzo impianti, Scorte, Indice principale). Le vendite hanno decelerato ma la forte revisione di maggio determina un vistoso rimbalzo trimestrale dopo l’andamento fiacco del primo. La fiducia delle imprese edili si stabilizza dopo il recente calo dai massimi in coerenza al calo di Nuove costruzioni e Permessi a conferma che l’immobiliare (dopo il 2017, che è stato l’anno migliore da 10 a questa parte) non contribuirà molto alla crescita del Pil del 2° trimestre, che comunque sarà molto forte per le altre determinanti. Il mercato del lavoro si è confermato a livelli record dal ’69 guidando a nuovi record il Benessere dei consumatori che consolidano le Aspettative sui massimi. Torna a crescere anche la Fiducia commerciale in linea coi valori prevalenti dalla scorsa primavera.
CINA: decelerazione controllata e contenuta del Pil tra incidenza dazi e ricorso alla crescita immobiliare. Il Pil del 2° trimestre ha registrato solo una limatura marginale della crescita, che resta a livelli assoluti notevoli ma è anche pari al minimo per l’economia cinese dal 2016 e maggiore solo al picco negativo del 3/09. A giugno è rimbalzato il tasso di crescita delle vendite come desiderato, ma in parte per il rinvio nell’acquisto di auto a maggio, in attesa delle riduzioni tariffarie programmate. La produzione industriale, invece, ha ridotto la crescita ai valori minimi dal 2016. Sul settore pesa negativamente la politica di deleveraging e soprattutto la guerra commerciale che riduce gli ordini all’export. E’ continuata la limatura voluta della crescita degli investimenti al nuovo minimo dal 1999. È invece accelerata la crescita dei prezzi delle case per il 4° mese consecutivo. Gli impatti negativi sul ciclo dai dazi hanno, infatti, indotto le autorità a compensare per allentare almeno temporaneamente la morsa sul controllo del credito.

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