Lusso e tecnologia sorprenderanno positivamente in Europa

A cura di Gianmarco Mondani, CIO del team azionario non direzionale e co-gestore delle strategie azionarie long/short dell’Europa sviluppata di GAM Investments
È partita la stagione dei bilanci europea. In primo luogo, un’area in cui vediamo maggiori opportunità per sorprese positive è la tecnologia, che in Europa non è molto rappresentata ma alla quale si può accedere attraverso alcuni titoli leader nei pagamenti on-line, gaming, e servizi IT. Similarmente riteniamo che alcune società del lusso, ma non tutte, continueranno a sorprendere positivamente. Ciò sarà il caso anche per il settore delle linee aeree, dove le riduzioni di capacità del settore dovute ai fallimenti di Alitalia, Monarch e Air Berlin, i problemi di Ryanair nel gestire i piloti ed il costo elevato del petrolio implicano il ritorno di un “pricing power” molto forte. Un’altra area in cui la domanda eccede l’offerta e permetterà buone sorprese è il settore degli imballaggi.
Le attese di crescita degli utili per la società media europea si attestano correntemente a circa l’8% per il 2018 e il 2019. Gli utili medi europei sono scesi nel periodo compreso tra il 2010 e il 2016, mentre il 2017 è stato il primo anno di crescita. Le recenti correzioni in alcuni indicatori di crescita prospettica e le incertezze che si stanno moltiplicando (guerra commerciale, situazione politica in Italia, l’avvicinarsi di Brexit, focolai di crisi in alcuni mercati emergenti) portano a pensare che la crescita degli utili verrà rivista al ribasso, ma riteniamo che una recessione globale sarà evitata e gli utili segnaleranno crescite, seppur modeste.
In Europa investiamo primariamente in società di respiro globale e quindi raramente le nostre chiamate sono dettate da nostre tesi sulle economie locali. La nostra strategia ha un’esposizione net long alla Francia, dovuto a posizioni nel settore della difesa, lusso, IT e autostrade. Siamo anche long in Irlanda, grazie a società globali ed alcune che beneficiano da trend domestici, nelle banche, hotel e costruzione di case. Abbiamo invece una posizione short sulla Svezia, ad esempio con un paio di società nel ramo costruzioni, e lo UK, causa alcune posizioni domestiche sui media, servizi postali e retailing.
Verosimilmente la fine del QE dovrebbe portare ad un allargamento degli spread periferici con conseguente danno per alcune utilities. Il settore bancario periferico potrebbe risentire di ciò negativamente ma il tutto potrebbe essere più che bilanciato dal rialzo dei tassi che permetterebbe una ripresa dei margini di interessi.

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