Cosa cambia in Fca dopo Marchionne?

A cura dell’Ufficio Studi di Marzotto Sim
Nel fine settimana le deleghe di Sergio Marchionne sono state conferite a Michael Manley per FCA NV, John Elkann e Louis Carey Camilleri per Ferrari NV e Suzanne Heywood per CNH Industrial NV.
Cosa è cambiato? Praticamente nulla.
A nostro avviso l’obiettivo finale di Exor rimane la vendita di FCA. Ma non subito. Indubbiamente, ormai raggiunti gli obiettivi societari prefissati a suo tempo, la necessaria crescita di FCA può realizzarsi solo attraverso un’aggregazione; e del resto Marchionne ne aveva parlato in passato ed un paio di tentativi in quella direzione erano stati fatti. John Elkan, cresciuto al suo fianco, non può che condividere quell’idea.
Crediamo sia importante ricordare che è già in itinere lo scorporo di Magneti Marelli, e che potrebbe essere utile valutare quello di Comau e Teksid. FCA rimarrebbe semplicemente un costruttore di automobili. Un vantaggio per Exor, che avrebbe quindi un portafoglio di partecipazioni, e per chi volesse comprarla, che probabilmente avrebbe interesse solo nel costruire e vendere automobili. E, sempre a nostro avviso, non mancheranno compratori. GM dovrebbe essere ancora interessata. Che l’operazione non sia stata fatta prima forse è legato al timore delle abilità negoziatorie di Marchionne che fu molto abile a suo tempo in relazione alla put option; il senno di poi lasciò l’amaro in bocca a Detroit. Ma compratori dovrebbero presentarsi anche dall’Asia e dall’Europa (vedi Wolksvagen).
La scelta di Michael Manley come CEO, a nostro avviso, conferma quanto detto. Jeep è sicuramente la storia di successo, ed il brand vale oltre un terzo delle vendite. Nel caso di acquisizione/fusione, Manley continuerebbe il lavoro fatto sino alla scorsa settimana. Inoltre, Manley è l’uomo che meglio conosce il pezzo pregiato di FCA e questo in fase di negoziazione è un vantaggio.
La nostra impressione è che prima della fine dell’anno si saprà chi è il compratore con chiusura durante il 2019. Suggerire valutazioni è sempre un po’ azzardato, soprattutto in considerazione delle tensioni collegate all’imposizione di tariffe da parte degli USA. Per noi la valutazione di acquisto dovrebbe aggirarsi intorno ai 28/30 miliardi esclusa Magneti Marelli.
Il modo migliore di avvantaggiarsi di questo scenario è acquistare azioni Exor o meglio ancora Call options sulle stesse.

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