Prospettive dei mercati finanziari a breve termine secondo Ubs Wm

Di Mark Haefele, Chief Investment Officer Global Wealth Management di UBS

La crescita mondiale si conferma solida e cominciano a emergere segnali di una nuova accelerazione dell’economia al di fuori degli Stati Uniti, ma le tensioni commerciali non accennano a diminuire. Il governo americano ha pubblicato un elenco di prodotti cinesi per un valore di 200 miliardi di dollari che intende assoggettare a un dazio del 10%, al quale la Cina probabilmente risponderebbe attuando a sua volta nuove misure ritorsive. L’impatto economico diretto delle misure annunciate finora dovrebbe essere relativamente contenuto, ma le conseguenze indirette di un’ulteriore escalation degli attriti commerciali – in termini di erosione della fiducia di consumatori e imprese – potrebbero avere ripercussioni più pesanti sulla crescita e i mercati finanziari. Con l’aggravarsi del quadro dei rischi, riduciamo la nostra posizione sull’azionario globale.

Azioni

Malgrado le nuove tariffe all’importazione varate da Stati Uniti e Cina e le minacce di ulteriori dazi, i mercati azionari globali hanno mostrato una buona tenuta. I robusti dati economici negli Stati Uniti e le prime indicazioni secondo cui l’Europa si starebbe lasciando alle spalle la recente fase di debolezza hanno dato sostegno ai listini. Anche l’avvio della stagione degli utili trimestrali ha rassicurato gli investitori. Quest’anno la crescita degli utili aziendali intorno al 15% a/a dovrebbe favorire le azioni globali, ma è probabile che il dibattito sui dazi doganali si intensifichi nel corso dell’estate, mantenendo la volatilità su livelli elevati. Pertanto, chiudiamo il sovrappeso sulle azioni globali rispetto alle obbligazioni e ai titoli di Stato con rating elevato.

Obbligazioni

Manteniamo in sottopesole obbligazioni high yield dell’eurozona, ma modifichiamo il sovrappeso corrispondente, passando da una posizione composta solo da azioni a un mixdi azioni più obbligazioni e titoli di Stato con rating elevato, riducendo ulteriormente la nostra esposizione al rischio. Confermiamo il sovrappeso sul debito sovrano emergente in USD. Questi titoli potrebbero risentire di un’ulteriore escalation degli attriti in ambito commerciale,ma le aspettative sulla crescita sono state riviste al ribasso, i volumi delle nuove emissioni dovrebbero diminuire nel resto dell’anno e l’aumento delle quotazioni petrolifere sostiene il comparto. Sovrappesiamo i Treasury a 10 anni rispetto alla liquidità in USD, per beneficiare del carry positivo. Sottopesiamo i titoli di Stato giapponesi a 10 anni rispetto alla liquidità in JPY. La Bank of Japan (BoJ) dovrebbe alzare l’obiettivo della sua politica di controllo della curva nel corso dell’anno, mentre un taglio dei tassi d’interesse appare improbabile.

Valute

Chiudiamo la posizione lunga sullarupia indiana (INR)e corta suldollaro di Taiwan (TWD)e sostituiamo la posizione lunga sulJPYe corta sull’USDcon una posizione lunga sulJPYe corta sulTWD.I rischi d’inflazione in India sono aumentati a causa dei rincari delle quotazioni del greggio e dei prodotti agricoli. L’inasprimento della politica monetaria potrebbe frenare la crescita indiana, mentre il caro-petrolio farebbe ampliare il deficit delle partite correnti.Ci aspettiamo ancora un indebolimento del TWD, poiché l’economia di Taiwan presenta un’elevata esposizione ai rischi legati alle dispute degli Stati Uniti in ambito commerciale. Laposizione lunga sul JPY dovrebbe beneficiare di un aumento dell’inflazione giapponese tale da convincere la BoJ ad alzare il livello obiettivo dei rendimenti a 10 anni oppure di una flessione dei mercati finanziari globali che stimolerebbe la domanda di yen quale valuta rifugio.

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