Emergenti in acque più tranquille

A cura di Mark Nash, Head of Fixed Income, Old Mutual Global Investors
I mercati hanno avuto un inizio di 2018 movimentato, con gli investitori preoccupati che le crescenti pressioni inflazionistiche avrebbero costretto la Federal Reserve ad alzare i tassi di interesse proprio mentre i profitti e la crescita stavano raggiungendo il picco nel mondo. Noi abbiamo una visione più ottimistica dell’outlook globale.
Riteniamo che lo scenario di goldilocks sia ancora valido per i mercati, con una crescita né troppo rapida da scatenare un’inflazione dilagante né troppo lenta da indirizzare le economie verso una recessione. L’inflazione aumenterà, ma non a un ritmo tale da costringere le Banche centrali, Fed inclusa, ad agire in modo più aggressivo come sembrerebbero suggerirebbe le recenti oscillazioni sui prezzi.
A nostro avviso, i policy maker assumeranno un approccio più cauto con il graduale ritorno dei tassi di interesse a livelli più neutrali. Ciò dovrebbe contribuire ad arginare ulteriori turbolenze di mercato.
Colpiti i Mercati Emergenti
I mercati rischiosi sono stati colpiti dalla tempesta perfetta nella prima metà dell’anno: una forte economia americana, un restringimento monetario della Fed e un aumento delle emissioni di debito da parte del Tesoro statunitense. Sebbene la successiva contrazione dei finanziamenti e l’aumento aggressivo dei rendimenti abbiano penalizzato la maggior parte degli asset rischiosi, a risentirne particolarmente sono stati i Mercati Emergenti.
Anche il rafforzamento del dollaro non ha certo aiutato, indebolendo le valute emergenti, influenzando i dati sulla crescita economica e spingendo gli investitori a ritrarre i propri capitali.
La buona notizia è che crediamo che i Mercati Emergenti stiano navigando verso acque più calme. L’impatto derivante dall’impennata dei rendimenti statunitensi sta iniziando a scemare e la forza del dollaro dovrebbe moderarsi con il rallentamento dell’economia. Al di fuori degli Stati Uniti, la crescita è ancora in buona forma.
Segnali di acquisto
Riteniamo che le valutazioni nei Mercati Emergenti stiano diventando interessanti, e che possano rappresentare una buona opportunità per aggiungere alpha al proprio portafoglio. Pertanto, abbiamo gradualmente aumentato il nostro budget di rischio per l’asset class, accrescendo le nostre posizioni sia in valuta locale che in valuta forte.
Nonostante l’attuale debolezza, non crediamo che i Mercati Emergenti abbiano toccato il fondo, motivo per cui potrebbero esserci ulteriori cali. La fiducia rimane fragile, in gran parte a causa dell’estrema volatilità del mercato, ma anche le preoccupazioni commerciali i rischi geologici incombono notevolmente. Tuttavia, le valutazioni sembrano molto migliori e se le nostre previsioni su un dollaro più debole si dimostreranno corrette, i bilanci degli Emergenti torneranno a essere di nuovo allettanti.
L’ultimo pezzo del puzzle per una piena ripresa, tuttavia, sarebbe un’impennata sincronizzata della crescita economica globale. Solo allora gli investitori sarebbero davvero a loro agio nell’investire nel settore. Questo è l’unico tassello mancante. Una volta che questa dinamica si concretizzerà, aspettiamoci un rally dei Mercati Emergenti.

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