Approccio Bottom Up contro Top Down

A cura di Daniele Beranrdi, Ad Diaman Scf
Molto spesso, chi lavora nel settore della finanza sente nominare questi termini e probabilmente tutti loro conoscono il loro significato.
Però per il piccolo e medio risparmiatore potrebbero essere sconosciuti o non bene compresi.
Quindi ho pensato di dedicare un post a questi processi di investimento, ai loro benefici e difetti ma anche per proporre una soluzione molto Smart per chi usa questi processi per il loro lavoro quotidiano.
Iniziamo con il loto significato: 1) Bottom Up significa dal basso verso l’alto mentre 2) Top Down significa dall’alto verso il basso.
Questi processi possono essere utilizzati entrambi sia per la gestione di primo livello che la gestione di secondo livello.
La gestione di primo livello (a), per intenderci è la gestione di strumenti finanziari, come per esempio i fondi comuni, mentre la gestione di secondo livello (b) è la gestione di servizi di investimento, come una gestione patrimoniale o un servizio di consulenza in materia di investimenti.

 
Quindi sia chi gestisce fondi comuni che chi gestisce i patrimoni dei clienti si trova di fronte ad una scelta: prima scelgo gli strumenti e la diversificazione viene di conseguenza oppure prima penso alla diversificazione e poi alla fine scelgo gli strumenti?
La domanda sembra banale, ma la risposta vi garantisco che non lo è per nulla.
BENCHMARK
Tipicamente chi segue un Benchmark (un indice di riferimento) utilizza un approccio Top Down, ovvero copio la composizione “Macro” del Benchmark e poi faccio delle scelte differenti o di Asset Allocation (mi espongo di più o di meno ad ogni segmento del benchmark) o di scelta dei sottostanti.
Mi rendo conto di parlare con termini tecnici che spesso non sono compresi o utilizzati con frequenza dalla maggior parte delle persone, per cui ho pensato di fare un esempio comune a molti di noi:
METAFORA
Immaginate di essere un allenatore di Serie A chiamato da una società per creare una nuova squadra che ambisca a vincere il campionato.
Potete scegliere i giocatori che preferite, avete un budget illimitato, quindi non si tratta di quanti ne potete comprare, potete comprare i migliori sul mercato; ma come operate la scelta?
Nel calcio ci sono diversi ruoli (sono un appassionato di pallavolo, non di calcio, quindi mi perdonerete se sbaglio): il portiere, il difensore, il terzino, il centro-mediano-metodista (questa ci stava…) il centrocampista, l’ala e l’attaccante.
Bene, che approccio di selezione adottate? Top Down o Bottom Up?
Bottom Up significa che acquistate i migliori 24 giocatori al mondo indipendentemente dal ruolo e fate una squadra sulla carta migliore del mondo.
Top Down significa che per ogni ruolo prendete i due o tre migliori al mondo per ogni ruolo, fa niente se dovete rinunciare al 4 attaccante migliore del mondo, avete già i primi tre.
Chiaro che se preferirò avere una squadra che prende pochi goal, mi concentrerò principalmente sui giocatori di difesa e magari ne comprerò qualcuno in più per non sbagliare, viceversa se voglio essere aggressivo comprerò più attaccanti che difensori e speriamo di fare più goal di quelli che mi prenderò.
PREGI E DIFETTI
Attenzione, non sto dicendo che la strategia Top Down sia migliore di quella Bottom Up, dipende dagli obbiettivi che mi pongo e cosa voglio ottenere; come sempre non esiste la migliore strategia sempre, esiste la migliore strategia per ogni obbiettivo che ci si pone, non quella per tutti gli obbiettivi.
MOMENTUM
Ci sono delle strategie che funzionano esclusivamente con un approccio dal basso all’alto (Bottom Up), come le strategie di Momentum, dove con frequenza prestabilita, compro sempre i migliori del momento e li ruoto senza alcuna pietà; questo approccio normalmente è realizzato dando un peso uguale per ogni” scommessa” di investimento. Parlo di scommessa perché una strategia come questa scommette che per il mese successivo la maggior parte dei titoli scelti, continui ad ottenere rendimenti migliori della media, poi il mese successivo si cambia.
MACRO ASSET ALLOCATION
Se viceversa preferisco prima stabilire una Asset Allocation, sia che essa derivi da un Benchmark oppure da politiche di investimento a rischio crescente, la logica Top Down funziona meglio e mi permette di essere confidente di non scostarmi troppo da quanto stabilito Ex-Ante.
EXANTE
Colgo l’occasione del nome per far sapere che EXANTE Funds, la piattaforma di Fondi ed ETF sviluppata da DIAMAN Tech ha lanciato da pochissimo un nuovo servizio in collaborazione con DIAMAN SCF, ovvero la possibilità di utilizzare la tecnologia finora riservata a Banche e Società di Gestione anche da parte di Gestori Patrimoniali e Consulenti Finanziari che debbono giocoforza investire molto tempo ed energia per elaborare dei portafogli modello da utilizzare per i loto clienti.
Il Servizio che abbiamo pensato è molto professionale (non dovrei essere io a dirlo, ma d’altronde è così) e consiste nella composizione mensile di 5 portafogli di investimento suddivisi per grado di rischio (Calcolato con il DRC, Diaman Risk Control) e quindi con obbiettivi di rischio e rendimento crescente.

Le macro categorie sono rappresentate da un ETF “benchmark” che il Consulente può/deve sostituire con fondi od ETF che lui ritiene migliori del Benchmark, con maggiore probabilità di sovra rendimento, con maggiore rendimento passato, con caratteristiche di rischio minore oppure semplicemente con fondi che può acquistare.

Questi portafogli modello sono creati ottimizzando il DIAMAN Ratio sotto il vincolo del DRC, praticamente si cerca quale portafoglio massimizza il rendimento atteso prospettico mantenendo un grado di rischio complessivo di portafoglio definito dal DRC.

Questi portafogli modello sono dati gratuitamente fino al 31 Agosto, quindi nel caso non abbiate una licenza EXANTE Funds, è un’ottima occasione per farsi dare una demo e verificare la validità di tali portafogli modello.
Così potrete rendervi conto quanto velocemente si può arrivare a comporre dei portafogli realmente efficaci per i propri clienti in pochi clic.

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