Armistizio Usa-Cina?

A cura di Wings Partners Sim

La giornata di ieri ha visto un recupero per Wall Street, seguito questa mattinada un rafforzamento dello yuan, a seguito della diffusione della notizia di un nuovo incontro tra Stati Uniti e Cina che riprenderanno la trattativa per evitare l’inasprimento della guerra commerciale.

Lo stallo nel negoziato tra i due Paesi è stato nelle scorso settimane responsabile di un pessimismo sulle prospettive economiche globali, ulteriormente accentuato dal peggioramento dei rapporti con Russia e Turchia, determinando un rafforzamento del dollaro, usato come valuta di rifugio in un sentiment prevalente di fuga dal rischio.

Prosegue oggi anche il rafforzamento della lira turca, alla terza sessione consecutiva di guadagni, dopo aver registrato un sell-off e nuovi minimi storici sia contro dollaro che euro, grazie all’impegno del Qatar ad investire 15 miliardi di dollari nell’economia di Ankara per evitare una crisi finanziaria, in aggiunta all’intervento del Governo volto a limitare le possibilità di vendita della lira anche per gli operatori finanziari esteri.

Nel frattempo emerge un nuovo problema per la Cina, derivante dalle politiche monetarie della Fed che sta gradualmente alzando i tassi d’interesse. Il costo del denaro nell’economia asiatica è stato mantenuto basso negli anni scorsi dalla ricerca di rendimenti dall’estero, una dinamica che viene meno ora che gli interessi sono più alti in un contesto di rischio più contenuto come quello statunitense. Ne deriva un incremento dei tassi in Cina, riducendo le possibilità di intervento della stessa People’s Bank of China, in un contesto in cui la crescita dell’indebitamento è stato per anni il motore della crescita del PIL.

Le difficoltà nell’attrarre investimenti si continua a riscontrare in un rallentamento della crescita degli investimenti fissi, sui minimi della serie storica, il che va ad impattare su un altro settore cardine: l’immobiliare. La costruzione di case è uno dei principali driver dell’economia e un calo delle vendite si registra contestualmente ad un’abbondanza degli invenduti in alcune zone del Paese che sono disabitate. Torna pertanto d’attualità il tema delle città fantasma e della difficoltà nel collocare immobili per i costruttori, con il rischio per molti di essi di finire in una situazione di stress.

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