S&P 500, nuovi massimi assoluti… respinti

A cura di Alessandro Balsotti, JCI Capital
Con la giornata di oggi si festeggia il più lungo bull market della storia (misurato dall’assenza di una correzione superiore al 20% dell’indice S&P 500): 3.453 giorni di ascesa iniziati nei momenti bui (ovviamente) del marzo 2009. La celebrazione ha avuto ieri un momento particolarmente felice quando sono stati toccati i nuovi massimi assoluti intraday anche se con un progresso davvero marginale: 2873.23 vs 2872.87 del 26 gennaio.

In quel caso il massimo era coinciso con la chiusura record mentre in questo caso (2863) la campanella finale è stata meno euforica e il future ha registrato ulteriori perdite dopo la chiusura. L’innesco più evidente dello storno sono state le notizie provenienti sul fronte giudiziario americano.
La condanna per 8 capi di imputazione su 18 (frode fiscale e bancaria, per gli altri 10 c’è rinvio, non assoluzione e il processo su reati più gravi riguardanti il riciclaggio deve ancora arrivare) per Paul Manafort, ex responsabile della campagna elettorale di Trump, (già detenuto) non aggiunge granché agli scenari attuali. L’accordo che l’ex avvocato di Trump, Michael Cohen, avrebbe raggiunto con gli inquirenti consisterebbe in un ammissione di colpevolezza su diversi fronti (evasione fiscale, frode bancaria e violazione delle leggi sui finanziamenti elettorali) che non sarebbe però un accordo di piena collaborazione con l’accusa dal momento che la sentenza, prevista per il 12 dicembre, dovrebbe sancire tra 3 e 5 anni di carcere. Cohen avrebbe comunque testimoniato di essere stato indirizzato da Trump nell’infrangere la legge sul finanziamenti elettorali (e pagando 130.000 USD alla prostituta ‘Stormy’ Daniels).
Scaramucce significative che non cambiano però il quadro più generale sulla spada di Damocle giudiziaria che pende sopra la Casa Bianca, di cui l’inchiesta sul Russia-gate rappresenta lo snodo più importante. Ci sono probabilità elevate che nei primi mesi del 2019 una richiesta di impeachment venga approvata alla Camera (che nel frattempo avrà discrete possibilità di essere passata ad una risicata maggioranza democratica con le elezioni di metà mandato) ma non si vede oggettivamente come il processo possa completarsi con i due terzi richiesti al Senato se non in presenza di un qualche imprevedibile tsunami politico che costringa il partito Repubblicano a defenestrare un non certo amato ma al momento politicamente indispensabile Presidente.
Le minute dell’ultimo FOMC, in pubblicazione stasera, terranno alta l’attenzione sull’imminente intervento di Powell a Jackson Hole ma difficilmente forniranno materiale interessante e attuale. L’agenda macro resta scarna per questa seconda settimana centrale di agosto (oggi vendite di case esistenti US e vendite al dettaglio canadesi) e il focus di analisti investitori resterà sui temi trattati nel JCI Daily di oggi: Trump vs Powell, evoluzioni giudiziarie a Washington, sviluppi nei paesi emergenti, politica italiana.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!