Pronti per il trend?

Ci ha provato tutto il giorno. Dopo i massimi a 1.3830 di giovedì sera, sulla release del FOMC ha fatto segnare un altro tentativo nella mattinata di ieri, fermatosi a 1.3838 e fortemente negato dal mercato (rimbalzo di una figura tonda tonda), poi una piccola discesa di una decina di punti e… via! In serata ha rotto la resistenza in area 1.3850 (1.3855 per l’esattezza) e nel momento in cui scriviamo siamo sopra 1.3900 (massimo toccato in nottata 1.3955). L’eurodollaro, che sembrava destinato ad una giornata di trading range ha sorpreso i mercati ed ora lo scenario dev’essere rivisitato. Per il medio periodo sarà importante valutare la chiusura di questa sera (anche se andrebbe ripulita dal rumore di possibili chiusure di posizioni dovute al week end lungo che sta per arrivare – lunedì è festa sia in America che a Londra). Con la violenta salita di ieri è stato rotto anche il livello corrispondente al 61.8% del ritracciamento di Fibonacci tracciato dal massimo del 18 dicembre scorso ed ora, l’area tra 1.3850 e 1.3795 sembra poter diventare il supporto necessario per far sì che il movimento si estenda ulteriormente. Rimane il dubbio circa la tempistica: è giunto il momento del trend oppure prevarrà la cautela e la non voglia si spingere sull’acceleratore? Difficile dirlo, soprattutto dopo la volatilità di ieri. La maggior parte dei grandi operatori risultano essere ancora poco esposti sull’eurusd e inizia a sorgere l’idea che una correzione sotto 1.3795, per andare a testare i supporti inferiori, possa essere colta per cominciare a mettersi corti di dollari.
Per il breve periodo 1.3870 lo spartiacque tra correzione e prosieguo della salita che però, ha già tirato tanto.


EurUsd – grafico daily

Come se non bastasse la volatilità sul cambio principe, è arrivata anche una notizia riguardante il Regno Unito che riportava come l’agenzia di rating S&P abbia rivisto l’outlook sul debito anglosassone da stabile a negativo (possibilità che raggiunga il 100% del Gdp). Immancabili le conseguenze sui cambi e sui cross sterlina, con il cable che in poco più di un’ora ha perso 3 figure (1.5805/1.5515) e con l’eurgbp che è balzato da 0.8726 a 0.8870. E fin qui, davanti ad una notizia del genere, inattesa nella maniera più assoluta dai mercati, tanto più che l’Inghilterra ha già i suoi bei problemucci e che una constatazione del genere sembra essere giunta in ritardo (gli inglesi dicono “behind the curve”), niente da dire. La cosa sorprendente agli occhi dei più, un pochino anche ai nostri (all’inizio eravamo un po’ incerti su come il mercato avrebbe interpretato e digerito il downgrade) è stata la reazione del pound, che è andata a confermare quanto sosteniamo da tempo. Il cable ha recuperato le 3 figure perse andando a fare addirittura un massimo in area 1.5900 e l’eurgbp si è prontamente riportato sotto lo 0.8800 (0.8785 supporto, obiettivi 0,8720 e poi 0,8660). Se nemmeno questo riesce a fermare la valuta britannica… vedremo.

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