Passo avanti nell’inclusione dei bond cinesi negli indici obbligazionari tradizionali

A cura di Abhishek Kumar, Sector Head, Emerging Markets Debt di State Street Global Advisors

La Cina ha compiuto un ulteriore passo avanti nel raggiungimento dei requisiti di inclusione nell’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate e nel JPM GBI EM Global Diversified, indici replicati rispettivamente per 2.000-3.000 miliardi di dollari e 230 miliardi di dollari.

A partire da ieri, Delivery e Payment sono possibili per le transazioni effettuate tramite Bond Connect, fattore che ridurrebbe il rischio di regolamento per gli investitori durante il processo di acquisto e vendita di obbligazioni. La possibilità di effettuare transazioni in blocco (ossia raggruppare gli ordini di più conti in una sola negoziazione) è l’unico punto che deve essere ancora migliorato per completare il processo di inclusione del debito cinese negli indici obbligazionari tradizionali.

Secondo le attese, le negoziazioni in blocco dovrebbero essere operative a partire da settembre. Inoltre, quest’anno in Cina si stima che si siano già registrati circa 56 miliardi di dollari di flussi per conto di portafogli esteri che, secondo le stime di alcuni analisti, avrebbero portato la proprietà straniera del debito pubblico cinese all’8%. Due anni prima, la percentuale del debito cinese di proprietà straniera è stata esigua, al 2% circa. Chiaramente, gli investitori sono ottimisti sui titoli di debito cinesi nonostante le continue tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

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