Svizzera, Pil in crescita ma a due velocità

Il prodotto interno lordo (PIL) svizzero nel 2017 è salito dell’1,6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 668,6 miliardi di franchi, secondo la prima stima dell’Ufficio Federale di Statistica, pubblicata ieri. La crescita, si legge sul sito della Rsi, presenta elementi contrastanti, con da una parte un marcato rallentamento del contributo del commercio estero e dall’altra una forte progressione degli investimenti in beni di equipaggiamento. Sono stati rivisti poi anche i risultati del 2015 e del 2016, alla luce di nuove informazioni: per il 2015 risulta ora un +1,3% (+0,1 punti percentuali) e per il 2016 un +1,6% (+0,2 punti).

Nel dettaglio, l’industria delle macchine industriali, dell’elettrotecnica e della metallurgia (MEM) sta attraversando un momento molto positivo grazie all’aumento del giro d’affari (16% su base annua) e degli ordinativi (cresciuti del 24%). Non si registravano valori così elevati dal 2008 e lo stesso andamento si dovrebbe osservare anche nei prossimi 9-12 mesi, come annunciato da Swissmem. Nel primo trimestre, l’associazione padronale del ramo dava lavoro a 325.000 persone, il 2,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Il tasso di utilizzo degli impianti ha raggiunto il 92%, una cifra nettamente superiore alla media pluriennale dell’86%.

Le esportazioni, malgrado il regresso in particolare nel Medio Oriente, sono cresciute dell’8% a quasi 35 miliardi (+9% nell’Unione Europea e +7% negli Stati Uniti nonostante i dazi voluti da Donald Trump, che vanno a toccare però solo una minoranza di ditte elvetiche ed esportazioni per appena 85 milioni). Swissmem ricorda che l’UE rappresenta il principale partner commerciale dell’industria MEM, per questo è importante che l’ottimo accesso al mercato interno europea possa essere mantenuto e che in parallelo venga aumentata la certezza giuridica.

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