Il Ftse Mib sta provando a più riprese a spingersi in avanti, trovando però non poche difficoltà a contatto con area 20.700/20.800. Cosa si aspetta nel breve?
Come da lei segnalato, l’area dei 20.700/20.800 si sta dimostrando una resistenza che sta incastrando il Ftse Mib in una nuova fase laterale. Sul grafico giornaliero non posso fare a meno di notare la formazione di un bel doppio minimo in area 20.250, che potrebbe preannunciare un’inversione rialzista. Occorrono però delle conferme a partire dal superamento dell’area di resistenza a 20.700/20.800 e della media mobile a 21 giorni che al momento transita a ridosso dei 20.750. Al di sopra dei 20.800 punti possiamo individuare un primo target a 21.160 punti e in seguito a quota 21.580 punti, livello dove lo scorso 10 agosto è stato lasciato aperto un gap-down che potrebbe essere richiuso in vista di un allungo dell’indice. Più in là nel tempo, per osservare una stabile inversione di tendenza, a mio parere avremo ancora fasi di lateralità, fermo restando che oltre i 20.800 punti vedo spazi di ripresa almeno nel breve per il Ftse Mib, con stop loss molto rigido sotto i 20.250 punti.
Nel settore bancario come valuta l’attuale impostazione di Bper Banca e Ubi Banca?
Ubi Banca sta consolidando dopo l’allungo delle ultime sedute che ha riportato i corsi a testare l’importante resistenza statica di medio termine in area 3,7 euro. Solo oltre questo livello potremo assistere ad un ulteriore rialzo con obiettivi a 3,87 euro prima e in seguito a ridosso della soglia dei 4 euro, avendo cura di fissare uno stop loss a 3,495 euro, dove transita il supporto dinamico ascendente di breve termine. L’area dei 3,7 euro dovrà essere superata in breve termine, altrimenti Ubi Banca correrà il pericolo della formazione di un doppio massimo che, come ben sappiamo, in genere anticipa un’inversione ribassista dei corsi.
Bper Banca ha oltrepassato nella seduta di mercoledì la resistenza statica, ex supporto, posto a quota 4 euro e in seguito ha incrociato al rialzo media mobile a 21 sedute a 4,055 euro, per poi consolidare al di sotto della resistenza di breve posta a quota 4,2 euro. Oltre questo livello si profilerebbe un nuovo allungo verso 4,41 euro, dove passa la media mobile a 50 giorni, e poi in direzione dei 4,6/4,7 euro, dove transita la trendline discendente di medio termine.
Telecom Italia continua a mantenersi sui minimi degli ultimi cinque anni. I valori attuali offrono un punto interessante di ingresso?
Nelle ultime sedute c’è stata molta volatilità su Telecom Italia, il cui trend resta ancora impostato al ribasso. I volumi al ribasso si stanno progressivamente affievolendo, mentre al rialzo stentano ancora ad essere presenti, ma i principali indicatori tecnici si stanno lentamente riprendendo dalla zona di profondo ipervenduto. Possibile quindi un piccolo rimbalzo di Telecom Italia almeno verso area 0,55 euro, per cui l’operatività potrebbe essere di breve termine con primo target il livello appena segnalato. Solo oltre quota 0,55 euro si potrebbe assistere ad un ulteriore allungo del titolo verso 0,59/0,61 euro, con stop sotto il minimo di mercoledì scorso, ossia sotto quota 0,515 euro.
Enel è salito in controtendenza grazie alla promozione di Goldman Sachs. Cosa può dirci di questo titolo?
Enel ha oltrepassato nella seduta di mercoledì a quota 4,35 euro la trendline discendente di breve termine che impediva ai corsi di intraprendere un trend rialzista dall’inizio della seconda settimana di agosto. Ieri il titolo ha incrociato al rialzo a quota 4,4 euro la media mobile a 21 sedute, segnalando che i volumi di scambio sono in ascesa e gli indicatori tecnici sono ancora molto distanti dalla zona di ipercomprato, per cui a mio avviso Enel ha ancora ulteriore spazio al rialzo. In questa direzione possiamo individuare il primo obiettivo a 4,55/4,6 euro e, dopo un’eventuale fase laterale di consolidamento, un secondo target lo abbiamo a 4,75/4,8 euro. A chi volesse acquistare Enel consiglierei di fissare uno stop loss a 4,3 euro.
Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?
Vorrei soffermarmi su Moncler che dalla terza settimana di giugno scorso si sta muovendo in un trading range compreso tra il supporto a 36,45 euro e la resistenza a 40,1 euro. Dopo il test del supporto il titolo sta rimbalzando e potrebbe tornare quantomeno in ottica di breve termine a testare la resistenza a 40,1 euro. Moncler offre al momento un’operatività molto ristretta, con stop loss sotto i 36,45 euro da fissare per eventuali operazioni long.