Luce per la sterlina, attenzione sul Dax, torna la calma piatta sul petrolio

A cura di David Jones, Chief Strategist, Capital.com
La settimana è iniziata con alcune (rare) notizie positive per l’economia del Regno Unito, con il Pil a tre mesi che segna il migliore risultato da agosto 2017. La crescita dello 0,6% negli ultimi tre mesi non ha fatto molto per far crescere la sterlina – sembra che i fondamentali economici continuino a rimanere in secondo piano rispetto ai battibecchi politici (quelli sì, forti) attualmente in corso nel governo britannico.
Ma l’ultimo mese ha visto la sterlina guadagnare circa 2 centesimi contro il dollaro, quindi sembra che alcune delle estreme debolezze che abbiamo visto durante l’estate tendano ad essersi sbiadite. Sui mercati valutari manterrà probabilmente forte l’attenzione per il resto di questa settimana. Giovedì è il grande giorno, con le decisioni sui tassi di interesse sia della Banca d’Inghilterra sia della Banca Centrale Europea. Come ci siamo abituati in passatoi, non sono previsti cambiamenti – l’attenzione si concentra più sui commenti all’annuncio che sull’annuncio in sé.
È improbabile che la Banca d’Inghilterra suggerisca un cambiamento radicale rispetto alle sue prospettive dall’ultima riunione, anche se, forse, la buona performance economica di oggi aumenterà le speranze di un ulteriore rialzo dei tassi. I mercati azionari hanno visto una settimana sostanzialmente neutra, quindi iniziano senza una direzione forte. Meno di due settimane fa, il più importante indice del mercato azionario statunitense (S&P500) è salito ai nuovi massimi storici, quindi è ovvio che il sentiment negli Stati Uniti permanga positivo.
Tuttavia, negli ultimi mesi, si è assistito a una storia decisamente diversa per quanto riguarda il mercato azionario tedesco. La settimana scorsa il DAX ha segnato il suo livello più basso da inizio di aprile, in direzione del tutto opposta a quanto si è assistito su molti mercati azionari durante l’estate. In questa settimana potrebbe essere interessante guardare il DAX – i cui minimi per l’anno in corso sono stati toccati a marzo, sotto il livello 11.700. Se quindi il DAX dovesse iniziare a tentare un recupero, lo deve fare in fretta.
Passando alle commodities ( più precisamente al petrolio) il suo prezzo è stato piatto negli ultimi mesi, ma si è assistito a una certa volatilità la scorsa settimana. I prezzi sono saliti, di fronte alla minaccia di una tempesta prevista nel Golfo del Messico. Quando però le probabilità di danni si sono ridotte, così si è ridotto, del pari, il prezzo del greggio, segnando una rapida marcia indietro partendo da livelli superiori ai 70 dollari al barile. C’è ancora attitudine a voler comprare petrolio su valori medi nell’intorno dei 60 dollari al barile – ma, almeno per il momento, sembra esserci poca voglia di spingerlo nuovamente fino a 70 dollari al barile. Per ora, quella in corso sembra destinata ad essere un’altra settimana di trading incostante.

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