Global Retirement Index 2018 di Natixis Investment Managers: l’Italia stabile al 29° posto

L’Italia si posiziona ancora una volta al 29° posto (su 43) del Global Reteriment Index elaborato da Natixis Investment Managers. L’indice rappresenta uno strumento grazie al quale è possibile comparare le best practice delle politiche pubbliche pensionistiche di 43 paesi.
Lanciato nel 2013, il Global Retirement Index assegna un punteggio generale ai paesi nelle aree di sostenibilità del sistema pensionistico, basato su quattro sottoindici, corrispondenti ai diversi fattori di benessere che impattano sulla vita dei pensionati: il benessere materiale che consente di vivere comodamente (Material Wellbeing), il benessere finanziario, legato all’accesso ai servizi finanziari di qualità al fine di preservare i risparmi e massimizzare i rendimenti (Finances in Retirement), la salute, legata l’accesso a servizi sanitari di qualità (Health) e, la qualità della vita, legata alla possibilità di vivere un ambiente più pulito e sicuro (Quality of Life).
“La sicurezza dei pensionati si trova a un bivio, con i cambiamenti demografici e l’instabilità dell’economia che mettono a dura prova le risorse dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori di tutto il mondo e rendono difficilmente raggiungibile l’ideale di una pensione dignitosa per tutti”, ha dichiarato Jean Raby, CEO di Natixis Investment Managers. “Ci auguriamo che questo rapporto possa essere utile per alimentare il necessario dialogo tra politici, fondi pensione, lavoratori e industria finanziaria su come soddisfare le esigenze dei pensionati di oggi, preservando nel contempo la sicurezza pensionistica per le generazioni future”.
 GRI 2018: chi vince e chi perde. A posizionarsi in vetta alla classifica della sesta edizione del Global Retirement Index è, per la prima volta, la Svizzera, seguita dall’Islanda, in ascesa al secondo posto, e dalla Norvegia, che perde la prima posizione dello scorso anno piazzandosi al terzo posto. Confermate al quarto e al quinto posto la Svezia e la Nuova Zelanda. La Svizzera è l’unico Paese a collocarsi nelle prime dieci posizioni in tutti i quattro sottoindici.
Per la prima volta, l’Irlanda entra nei Top Ten della classifica piazzandosi al 7° posto, dopo essere stata al 14° posto nel 2017, al 16° nel 2016 e al 19° nel 2015. Un’ascesa guidata dal netto miglioramento dei sottoindici legati al benessere materiale, finanze e salute. Troviamo nella Top Ten anche il Canada che si piazza al nono posto, grazie all’alto punteggio ottenuto dall’indice sulla qualità della vita e al leggero miglioramento dell’indice delle finanze e del benessere materiale.
Rispetto all’edizione 2017, fuori dalle prime dieci posizioni la Germania, che scende dal 7° al 13° posto a causa del peggioramento dell’indice di benessere finanziario, e il Lussemburgo, che si piazza all’11° posto nonostante abbia ottenuto il miglior punteggio nell’ambito del sottoindice legato alla salute.
Italia: ancora molta strada da fare. In questa sesta edizione del Global Retirement Index, l’Italia si classifica al 29o posto, stabile rispetto all’edizione del 2017. Nonostante il miglioramento dei sottoindici della salute (18° posto) e della qualità della vita (25° posto), l’Italia resta al palo a causa del basso punteggio ottenuto dai sottoindici legati al benessere materiale e finanziario, collocandosi rispettivamente al 32° e 40° posto.
Tra le note positive, l’Italia si aggiudica il secondo miglior punteggio dell’indicatore sulle aspettative di vita nell’ambito del sottoindice della salute, mentre nell’ambito della Qualità della Vita ha ottenuto buoni risultati nei criteri legati ai fattori ambientali e a uno stile di vita sereno.
L’Italia mostra un declino marcato dell’indice legato al Benessere Materiale, registrando il più basso punteggio a livello generale dei tre criteri che lo compongono (reddito di uguaglianza, reddito pro-capite e occupazione). Peggiora anche l’indice delle Finanze, che lo scorso anno era risultato stabile, con punteggi dei vari criteri che si piazzano nelle ultime dieci posizioni, ad eccezione di quelli legati all’inflazione e ai tassi di interesse. Le principali sfide restano l’invecchiamento della popolazione, la mancata riduzione dei NPL sul settore bancario italiano, un maggiore indebitamento e il conseguente aumento della pressione fiscale.
“Nonostante le buone notizie relative al miglioramento della Qualità della Vita e della Salute, la situazione economica del Paese pesa ancora sulle finanze della popolazione italiana che deve fare fronte al crescente problema dell’invecchiamento”, dichiara Antonio Bottillo, Managing Director di Natixis Investment Management Italia. “”Dobbiamo sin da ora incoraggiare gli investitori a risparmiare per la loro pensione e l’industria del risparmio gestito deve fornire soluzioni più efficaci, aiutando gli investitori a definire obiettivi di lungo periodo che devono essere mantenuti e raggiunti affidandosi a una gestione attiva dei propri risparmi. Questa è la chiave di sviluppo verso una maggiore sicurezza finanziaria nell’età pensionistica”.

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