Giornata nervosa oggi per lo S&P/Mib. Non riesce ad avere una linea di tendenza precisa l’indice italiano e durante tutta la mattinata ha oscillato ora sopra lo zero, ora sotto.
Stamattina Tokyo ha chiuso in positivo, spinta dalle buone notizie sulla fiducia dei consumatori statunitensi, è ha toccato i massimi dal 5 novembre scorso. Questo ha portato le piazze finanziarie del Vecchio Continente a cominciare le contrattazioni col segno positivo, ma durante la giornata l’andamento è stato alquanto incerto. Anche fra i titoli finanziari l’andamento è incerto, con l’unica eccezione di Fondiaria-Sai che è decisamente positiva sulla scia di un report sulle compagnie assicurative europee pubblicato da Deutsche Bank che ha incrementato il rating della compagnia da hold a buy, e aumentando il target price da 12,6 a 14 euro.
Oggi [p]Lorenzo Bini Smaghi[/p], componente del board della Bce, partecipando ad un convegno alla Luiss ha rilasciato importanti dichiarazioni.
Per contastare le prossime crisi in maniera preventiva, le banche centrali devono poter usare lo strumento della vigilanza macro-prudenziale, e non solo quello del tasso di interesse. Infatti oltre alla stabilità dei prezzi le banche centrali devono poter perseguire anche l’obiettivo della stabilità finanziaria. Per contrastare comportamenti quali il ricorso eccessivo alla leva finanziaria le banche centrali devono poter usare degli strumenti che vadano ad incidere sulla struttura dei bilanci. Questi strumenti dovrebbero essere il poter incidere sulla capacità d’indebitamento, sulla leva finanziaria,sulle modalità con cui viene gestita la liquidità e sulla contabilizzazione delle riserve. Tutto ciò deve essere fatto in maniera pro-ciclica, quindi nelle fasi favorevoli per poi poter far fronte alle fasi negative.
Guardando al presente, Bini Smaghi indica come ricetta per uscire dalla crisi l’allineamento dei comportamenti degli operatori al contesto globale, cioè attuare delle politiche che cerchino di guardare al futuro evitando però di spostare i problemi in avanti senza affrontarli. In poche parole bisognerebbe puntare sulle politiche strutturali più che su quelle macroeconomiche.
Per quanto riguarda il periodo post-crisi e per evitare che si ripetano queste crisi a livello internazionale, è necessario che le politiche monetarie siano orientate al medio-lungo periodo.
Altro importante punto toccato da Bini Smaghi riguarda la Cina.
In effetti secondo il consigliere della Bce la Cina dovrebbe cambiare la propria politica monetaria. Ad oggi la Cina ha il proprio tasso di cambio ancorato al dollaro americano e quindi deve adottare la stessa politica monetaria degli USA, ma la politica espansiva degli Stati Uniti non è sempre adatta ad un paese in via di sviluppo come la Cina. Questo negli ultimi anni ha comportato come conseguenza che la Cina accumulasse una quantità di riserve vicine ai 2 mila miliardi di dollari, che nel momento in cui il dollaro si deprezza comporta senz’altro dei grossi problemi a livello globale.
Per cui secondo l’economista italiano paesi di così grandi dimensioni ed importanza come la Cina dovrebbero lasciare il proprio tasso di cambio libero di fluttuare, evitando così l’accumulo spropositato di riserve e quindi da poter evitare il ripetersi degli squilibri internazionali che abbiamo vissuto in questi anni.
Societa’ | Listino di Riferimento | Prezzo | Valuta | Var% |
Allianz | Deutsche Börse (XETRA) | 70,06 | EUR | 2,50% |
American Express | NYSE | 24,57 | USD | 5,00% |
Axa | EURONEXT | 13,23 | EUR | 0,61% |
Azimut | BORSA ITALIANA | 6,55 | EUR | -1,65% |
Banca Generali | BORSA ITALIANA | 5,34 | EUR | -2,91% |
Bank of NY Mellon | NYSE | 28,84 | USD | 7,17% |
Barclays | LSE | 18,65 | USD | 4,25% |
BlackRock | NYSE | 154,93 | USD | 4,88% |
BNP | EURONEXT | 47,10 | EUR | 2,17% |
BPM | BORSA ITALIANA | 4,59 | EUR | -0,60% |
Citigroup Inc | NYSE | 3,77 | USD | 2,73% |
Credit Agricole | EURONEXT | 10,50 | EUR | -0,94% |
Credit Suisse Group | SWISS MARKET EXCHANGE | 46,76 | CHF | 1,26% |
Deutsche Bank | Deutsche Börse (XETRA) | 48,35 | EUR | 3,20% |
Dexia | EURONEXT | 4,36 | EUR | -1,58% |
Fortis | EURONEXT | 2,74 | EUR | -2,14% |
FT Inv. | NYSE | 64,42 | USD | 4,04% |
Goldman Sachs | NYSE | 142,05 | USD | 4,18% |
Henderson | LSE | 82,25 | GBp | 1,86% |
HSBC Investments | LSE | 540,25 | GBp | 0,70% |
ING | EURONEXT | 8,20 | EUR | 0,06% |
IntesaSanpaolo | BORSA ITALIANA | 2,60 | EUR | 0,48% |
Invesco | NYSE | 15,51 | USD | 5,73% |
Janus Capital Group | NYSE | 9,55 | USD | 2,58% |
Jp Morgan | NYSE | 36,54 | USD | 6,19% |
Julius Baer | SWISS MARKET EXCHANGE | 46,98 | CHF | 1,82% |
Legg Mason | NYSE | 19,12 | USD | 3,07% |
Man Group | LSE | 237,25 | GBp | 1,82% |
Mediobanca | BORSA ITALIANA | 8,55 | EUR | 0,59% |
Mediolanum | BORSA ITALIANA | 3,55 | EUR | 2,90% |
Morgan Stanley | NYSE | 29,02 | USD | 2,80% |
Montepaschi Siena | BORSA ITALIANA | 1,26 | EUR | -2,25% |
Natixis | EURONEXT | 1,52 | EUR | 1,61% |
Nordea bank | OMXNORDICEXCHANGE | 59,10 | SEK | -1,99% |
Raiffeisen | wienerborse | 28,05 | EUR | -0,67% |
Schroders | LSE | 853,50 | GBp | 1,43% |
Skandia (Old Mutual) | LSE | 70,10 | GBp | 0,72% |
State Street | NYSE | 44,35 | USD | 3,45% |
Ubs | SWISS MARKET EXCHANGE | 15,57 | CHF | -2,20% |
Unicredit | BORSA ITALIANA | 1,86 | EUR | 1,64% |