Rating – Tripla A per gli USA, ma per quanto?

Nonostante l’aumento del debito sovrano, pari al 79% del Pil, degli Usa, Moody’s ha deciso ieri di mantenere invariato al giudizio di “tripla A” il rating degli States, con outlook stabile. Motivo di tale scelta sono il fatto che gli Usa sono un’economia solida, presentano un reddito pro capite che resta elevato, esercitano una posizione chiave nell’economia globale ed hanno una divisa che funge da valuta riserva internazionale.

L’attuale valutazione, ovviamente, non esclude che alla prossima revisione possa avvenire un declassamento. Già in molti si attendevano una decisione in tal senso, dopo che anche il debito pubblico del Regno Unito, pari al 100% del Pil, aveva subito un taglio dell’outlook, da parte di S&P, da stabile a negativo; prima grande economia a subire un declassamento in seguito alla recessione mondiale. Infatti, nel rapporto annuale di Moody’s sugli States, si legge come la dinamica dell’indebitamento americano, sinora sostenibile, possa presto creare delle pressioni negative. Le spese maggiori potrebbero essere proprio quelle sulla previdenza e sull’assistenza, previste nei progetti di Obama. 

Inoltre, gli oltre 787 miliardi di dollari di aiuti pubblici elargiti per sostenere il sistema finanziario, di certo non hanno aiutato i conti pubblici. Tuttavia, outlook e rating, al momento, restano stabili. La fiducia dei consumatori a maggio è migliorata notevolmente, passando dai 40,8 punti di aprile, alla nuova stima di 54,9. I prezzi delle case, però, sono crollati ad aprile, cosa che ha portato ad un aumento del 2,9% della rivendita delle case, come scrive il Sole 24 Ore di oggi. Inoltre, secondo il rapporto sul primo trimestre 2009 della Federal deposit insurance corp, le banche in sofferenza stanno aumentando e del 21%, rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso. In sostanza, vedremo come si evolverà la situazione.

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