Emergenti, la volatilità crea le occasioni

A cura di Fran Rodilosso, Head of Fixed Income ETF Portfolio Management, VanEck
Gli investitori che hanno esperienza dei mercati emergenti sono avvezzi alla volatilità e agli effetti di cambiamenti repentini e talvolta estremi del clima di fiducia. Da sempre, i rendimenti dei mercati emergenti salgono nei periodi di tensioni di mercato – a differenza dei rendimenti dei paesi safe haven, che tendono a calare durante le fasi di vendita – e le loro valute si indeboliscono. Può essere pericoloso presumere che “questa volta sarà diverso”, e con ogni probabilità questa dinamica continuerà a essere una caratteristica principale dei mercati emergenti. Le ondate di vendite possono essere indiscriminate e creare valore per gli investitori in grado di assumere un approccio tattico e disciplinato.
Al tempo stesso, i fondamentali dei mercati emergenti sono ora in generale un fattore di sostegno, cosa che non era necessariamente vera durante precedenti fasi di vendita. La crescita economica continua a essere più elevata che nei mercati avanzati e i differenziali di crescita previsti sono in aumento. Il debito totale in percentuale del PIL è molto più basso rispetto ai mercati avanzati fortemente indebitati, e il debito in valuta estera rispetto al PIL è minore adesso rispetto a 20 anni fa. In un’ottica demografica, la situazione dei mercati emergenti è più favorevole alla crescita economica rispetto a quella prevalente in molti mercati avanzati.
La recente ondata di vendite può presentare opportunità per gli investitori in grado di sopportare la volatilità in cambio della diversificazione di portafoglio e del potenziale di rendimento che l’asset class offre. Per gli investitori che desiderano attenuare la volatilità associata alle valute locali, un approccio misto che combini monete locali e valute forti e che includa obbligazioni sia corporate che sovrane potrebbe essere un’alternativa interessante a un’allocazione interamente in valuta locale.
L’impatto dell’aumento dei tassi d’interesse statunitensi
Storicamente i mercati emergenti hanno di fatto reso molto bene nelle fasi di rialzo dei tassi d’interesse statunitensi. Ad esempio, le obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti hanno registrato rendimenti di quasi il 50% in termini di dollari dalla metà del 2004 alla fine del 2006, quando il tasso target sui Fed fund salì del 4%. Più di recente, i mercati emergenti hanno conseguito forti rendimenti nel 2016 e 2017 (rispettivamente del 9,3% e 14,6%) durante la fase di aumento dei rendimenti statunitensi sia a breve che a più lungo termine.
Le obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti hanno reso bene in periodi di rialzo dei tassi d’interesse statunitensi

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