Banca Finnat soffre dopo sequestro beni Giampietro Nattino

FINANZA SEQUESTRA BENI A GIAMPIETRO NATTINO – Il nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha annunciato di aver eseguito oggi il sequestro preventivo di beni per 2,5 milioni di euro nei confronti del banchiere romano Giampietro Nattino, presidente di Banca Finnat Euramerica  Spa. Il provvedimento è stato disposto dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura di Roma.

SI INDAGA SU COMPRAVENDITE TITOLI BANCA FINNAT – Nattino, che in una nota ha precisato come i beni sequestrati appartengano al suo patrimonio personale e non a quello della sua banca, e di voler collaborare con gli investigatori, è accusato di aver tenuto condotte “penalmente rilevanti per manipolazione del mercato” avendo effettuato a più riprese compravendite di azioni di Banca Finnat utilizzando come “schermo” dei depositi presso l’Apsa (l’amministrazione del patrimonio del Vaticano) e presso lo Ior (Istituto opere religiose, la banca del Vaticano), nelle sue disponibilità.

AZIONE IN CALO A PIAZZA AFFARI – Il banchiere, si legge ancora nella nota delle Fiamme gialle, è indagato anche per ostacolo alla Consob con l’accusa di aver comunicato dati non corrispondenti al vero in merito agli acquisti di azioni banca Finnat dall’Apsa. Il titolo Banca Finnat ha chiuso oggi la giornata in calo del 2,2% a 37,65 centesimi di euro per azione, con poco meno di 315 mila pezzi passati di mano nell’intera seduta.

LA REPLICA DI NATTINO – Il presidente di banca Finnat ha inviato oggi un comunicato con una precisazione:  “Con riferimento al sequestro preventivo oggi effettuato dalla Guardia di Finanza”, recita il comunicato, “con la piena collaborazione delle parti interessate, Giampietro Nattino, nel precisare che si tratta di un provvedimento che lo interessa personalmente e non riguarda Banca Finnat, evidenzia che esso è relativo alle medesime vicende già emerse in passato e sulle quali valgono conseguentemente le posizioni già assunte a suo tempo. Ribadisce inoltre la propria totale collaborazione con gli organi preposti, confidando nella rapida e positiva conclusione della vicenda”.

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