Cresce la fiducia del settore manifatturiero

Migliora la fiducia delle imprese manifatturiere anche a maggio. Il clima di fiducia del settore manifatturiero ed estrattivo, considerato al netto dei fattori stagionali, si porta a 68,7 da 65,5 dello scorso mese, collocandosi al di sopra dei valori dello scorso dicembre 2008. Si tratta della seconda risalita di quest’anno, dopo un periodo di 7 cali consecutivi; tuttavia l’indice si attesta ancora sui livelli dell’83, come riporta l’ultimo report dell’Isae.

Emergono lievi segnali di recupero circa lo stato attuale della domanda ed i livelli della produzione; si consolida il processo di decumulo delle scorte di magazzino iniziato lo scorso mese. Il pessimismo diminuisce anche circa le previsioni sull’occupazione e sui prezzi di vendita; migliorano decisamente le attese sugli ordini e sulla produzione. Le valutazioni delle imprese sono diverse tra i principali comparti produttivi e nelle principali ripartizioni geografiche.

A livello settoriale, il miglioramento della fiducia è maggiore nei settori produttori di beni di consumo, dove l’indice balza da 74,8 a 78,2, tornando sui livelli di gennaio 2009; l’indice cresce anche nei beni intermedi (da 61,6 a 64,6) e recupera meno in quelli di investimento (da 61,2 a 63,2). A livello territoriale, la fiducia migliora nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno (rispettivamente l’indice balza da 62,3 a 67,5 e da 73,0 a 77,3); indicazioni sempre favorevoli ma più prudenti vengono dal Nord Est e dal Centro (l’indice passa, rispettivamente, da 64,3 a 66,7 e da 72,1 a 74,5).

Le imprese a maggio esprimono attese più favorevoli per i prossimi tre mesi riguardo l’andamento delle principali variabili aziendali e dell’economia italiana in generale. Il saldo relativo alle attese sugli ordini balza infatti da -12 a -6 e quello sulla produzione da -17 a -11; recuperano maggiormente le attese sulla situazione economica generale del paese (da -51 a -39); salgono in modo più contenuto quelle sui prezzi di vendita (da -10 a -9), sulla liquidità aziendale (da -22 a -20) e quelle relative all’occupazione (da -24 a -22).

A livello settoriale, complessivamente le indicazioni segnalano un andamento particolarmente positivo nelle previsioni dei produttori di beni di investimento e di beni intermedi; le aspettative dei produttori di beni di consumo migliorano in modo più modesto.

Questi dati trovano parzialmente riscontro in quanto dichiarato oggi da [p]Mario Draghi[/p], riguardo al bisogno di ricostruzione della fiducia presso i risparmiatori. Certamente, come sostenuto dal governatore di [a]Bankitalia[/a], “uscire dalla crisi, significa ricostruire la fiducia”. Speriamo che questo piccolo segnale di maggio, sia di buon auspicio per il futuro.

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