La scorsa settimana aveva indicato un primo target rialzista per il Ftse Mib a 21.445 punti, raggiunti ieri nell’intraday. Si aspetta ulteriori progressi dai livelli attuali?
Tenendo conto che la settimana prossima c’è la presentazione del tanto temuto Def da parte del Governo, potremmo anche assistere a qualche oscillazione in più dell’indice nei prossimi giorni. Dal punto di vista tecnico rimangono validi i livelli già segnalati la scorsa settimana, con i primi due target rialzisti a 21.445 e a 21.580 punti. Segnalo che se il Ftse Mib continuerà ad inanellare nuovi rialzi con candele più o meno della stessa ampiezza di quella delle ultime sedute, potrebbe incontrare ben presto in area 21.800 la trendline discendente che dalla seconda metà di giugno scorso impedisce ai corsi di proseguire nei tentativi di ascesa. Una volta superata l’area dei 21.800 l’indice potrebbe oltrepassare la soglia dei 22.000 punti, violati i quali si guarderà ai 22.220 punti prima e in seguito ai 22.500 punti. A chi volesse aprire posizioni long suggerirei di fissare uno stop loss a quota 21.060 punti, dove troviamo un bel supporto statico, nonchè supporto dinamico ascendente di breve termine. Sono ancora positivo su Piazza Affari e mi aspetto che il Ftse Mib vada a testare la trendline discendente in area 21.800, oltre la quale sarà un po’ un’incognita.
Banco BPM ha chiuso in positivo la sessione di ieri, mentre è stato colpito dalle vendite Ubi Banca. Cosa può dirci di questi due titoli?
Banco BPM proprio ieri ha incrociato al rialzo a 2,3 euro la media mobile a 50 giorni e sta disegnando un movimento a U che come target ultimo ha l’area dei 2,7/2,75 euro, segnalando come livelli intermedi quota 2,45 euro, dove lo scorso 6 agosto è stato aperto un gap ribassista, e poi in area 2,6 euro.
Sul grafico di Ubi Banca si segnala una formazione rialzista caratterizzata da una progressiva riduzione delle escursioni dei corsi nell’intraday. Questo in genere prelude ad un affievolimento del rialzo, specie se accompagnato da un ipercomprato tecnico. La mancata conferma del superamento di quota 3,85 euro potrebbe innescare una correzione verso i 3,6 euro prima e i 3,5 euro in seguito. Oltre i 3,85 euro sarà possibile una riconquista dei 4 euro, ma credo che un simile scenario sia di difficile realizzazione per ora.
Saipem ha subito una battuta d’arresto dopo i recenti progressi che lo hanno portato su nuovi massimi dell’anno. La corsa al rialzo del titolo è prossima al capolinea o c’è spazio per ulteriori salite?
Saipem è abbastanza tirato con indicatori tecnici molto prossimi alla zona di ipercomprato nonostante il calo di ieri. Se il titolo non riuscirà a superare in tempi brevi la resistenza statica di lungo termine posta a quota 5 euro, potremmo assistere ad un ritorno verso area 4,65 euro, dove al momento coincidono la media mobile a 21 sedute, il supporto dinamico ascendente e il limite inferiore del canale rialzista all’interno del quale si muovono i corsi da inizio maggio. In caso di violazione dei 4,65 euro, il titolo avrà un successivo target al ribasso a 4,25 euro, mentre oltre i 5 euro si profilerà un nuovo massimo da inizio anno verso il top di fine 2016 in zona 5,8 euro, con passaggio intermedio a 5,5 euro.
Poste Italiane ieri ha risalito la china dopo il calo delle due sessioni precedenti. Qual è la sua view su questo titolo?
Poste Italiane ieri ha superato nuovamente la soglia psicologica dei 7 euro, dopo aver beneficiato di un rimbalzo tecnico dovuto al test positivo della media mobile a 21 sedute a quota 6,9 euro. Visto che i principali oscillatori e indicatori tecnici sono ancora ampiamente distanti dalla zona di ipercomprato, vedo un ulteriore rialzo almeno nel breve termine fino ad area 7,2/7,25 euro, dove coincidono la media mobile a 50 giorni e la resistenza statica di breve-medio termine. Oltre i 7,2/7,25 euro Poste Italiane avrà un target successivo a 7,5 euro, avendo cura di fissare uno stop loss a 6,9 euro.
Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?
Al di fuori del paniere delle blue chips sto seguendo Cattolica Assicurazioni che quattro sedute fa ha oltrepassato a quota 7,5 euro l’importante trendline discendente che bloccava le velleità rialziste del titolo dalla seconda metà di aprile. In seguito Cattolica Assicurazioni si è spinto in avanti, dando seguito alla possibile formazione di un canale rialzista che vede come prossimi target quota 8 euro in prima battuta. Una volta raggiunto questo livello sarà auspicabile una pausa laterale di consolidamento che favorirà uno scarico dell’ipercomprato degli indicatori, con possibile ulteriore allungo verso 8,75 euro prima e in seguito in direzione dei 9 euro.