I cinesi salgono al 10% di Morgan Stanley

Il fondo sovrano cinese, The China Investment Corporation (CIC), ha annunciato di voler acquistare nuove azioni Morgan Stanley per un contro valore di 1,2 miliardi di dollari.

(Nella foto Gao Xiqing, chief investment officer del CIC)

L’operazione avviene mentre la banca guidata da John Mack sta portando avanti una raccolta di fondi da 2,2 miliardi di dollari, tramite l’emissione di nuove azioni. La raccolta di questi fondi, ha spiegato più volte l’istituto, è finalizzata a trovare i capitali necessari per restituire quanto preso in prestito sotto il programma Troubled Asset Relief Program (TARP), utilizzato dalle banche durante gli ultimi mesi del 2008 e ora inviso alla maggior parte dei top manager di Wall Street.

La decisione di CIC è una scommessa sul futuro di Morgan Stanley e con essa di tutto il sistema bancario statunitense. Ma quello di CIC non è il primo incontro ravvicinato con la banca americana. Nel dicembre del 2007 (agli albori della crisi) il fondo di emanazione governativa aveva sottoscritto un accordo da 5,6 miliardi di dollari, che prevedeva l’emissione di titoli convertibili della banca americana pari al 9,86% del capitale.

Quasi un anno dopo però, l’ingresso di Mitsubishi UFJ Financial Group nel capitale della banca Usa aveva diluito la quota di CIC facendola scendere a quasi il 7,68%. Grazie al nuovo acquisto CIC riporterà la quota di competenza al 9,86%.

Secondo quanto pubblicato sul sito di Morgan Staley, la banca ha proceduto all’offerta pubblica di 80,2 milioni di titoli ordinari ad un prezzo di 27,44 dollari per azione contro i 30 dollari della chiusura di ieri. CIC parteciperà all’offerta rilevando 44,7 milioni di azioni ordinarie mentre  Mitsubishi UFJ Financial Group, Inc. parteciperà con 16 milioni di titoli.

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