Ftse Mib, nuovi recuperi solo ad una condizione. Le big cap da monitorare

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 4 ottobre 2018

Dopo essere tornato sui minimi dell’anno il Ftse Mib sta tentando un recupero. Prevede ulteriori progressi nel breve?

Premetto che la mia analisi sarà solo limitata all’aspetto tecnico, senza considerare i fattori esogeni legati allo sviluppo sul fronte politico che potrebbero portare ad una volatilità ancora più marcata. Dal punto di vista tecnico, la tenuta da parte del Ftse Mib del supporto statico a quota 20.215 punti ha favorito un recupero dei corsi. Il rimbalzo potrà continuare solo nell’ipotesi in cui l’indice dovesse tornare ad incrociare al rialzo a quota 21.055 punti le coincidenti medie mobili a 21 e a 50 sedute. Solo oltre il livello appena segnalato potremo assistere ad un ulteriore allungo verso i 21.500/21.700 punti prima e successivamente in direzione dei 22.000/22.225 punti, a seguito di un’eventuale pausa di consolidamento. Per contro, in caso di violazione confermata dei 20.215 punti, si assistere ad una brusca discesa del Ftse Mib verso i 19.500 punti prima, sotto cui si guarderà ai 19.300/19.200 punti. Sarò positivo su Piazza Affari solo se l’indice riuscirà ad incrociare al rialzo le medie mobili a 21 e a 50 sedute a 21.055 punti.

Tra i bancari qual è il suo giudizio su Bper Banca e Ubi Banca?

Bper Banca mostra evidenti segnali negativi, visto che in settimana è stato violato sostanzialmente a quota 3,7 euro il supporto dinamico discendente che fungeva da limite inferiore del canale ribassista all’interno del quale è inserito da maggio scorso. Il titolo è prossimo alla zona di ipervenduto, ma non vi è ancora entrato, e questo potrebbe far presagire un’ulteriore discesa verso nuovi minimi dell’anno. Solo l’eventuale conferma del ritorno dei corsi sopra i 3,8 euro potrebbe favorire una credibile inversione rialzista verso i 4 euro prima e i 4,2 e i 4,4 euro in seguito, ma personalmente sono abbastanza negativo su Bper Banca dal punto di vista tecnico.

Vedo un po’ meglio Ubi Banca che graficamente segue un trend laterale dalla prima metà di giugno e proprio nei giorni scorsi ha testato in zona 3,1 euro il supporto dinamico ascendente di medio termine. Il titolo ora sta provando a rimbalzare, anche se con fatica, ma potrebbe completare la formazione di una serie di minimi crescenti. A questa potrebbe seguire un rimbalzo con obiettivo a 3,4 euro prima e in seguito a 3,6 euro, per poi spostare lo sguardo sui 3,8 euro.
Eventuali acquisti di Ubi Banca andranno corredati da uno stop molto rigido sotto quota 3,1 euro.

Come valuta il recente andamento di Generali e cosa si aspetta nel breve per questo titolo?

Generali è graficamente inserito in un canale ascendente, caratterizzato da un coefficiente angolare abbastanza limitato e questo permette agli oscillatori e agli indicatori tecnici di mantenersi distanti dalla zona di ipercomprato. Di riflesso ciò offre la possibilità al titolo di crescere in maniera lineare e in modo abbastanza costante. Nella seduta di martedì scorso Generali ha toccato il limite inferiore del canale di cui parlavo prima, ovvero il supporto dinamico ascendente a 14,5 euro. In seguito il titolo ha beneficiato di un rimbalzo tecnico che potrà proseguire se verrà incrociata al rialzo la media mobile a 21 sedute, passante al momento a 15,1 euro. Oltre questa soglia avremo obiettivi successivi a 15,5 euro e a 16 euro, livello quest’ultimo in corrispondenza del quale è stato lasciato aperto un gap-down a maggio scorso.

Eni sta riuscendo in qualche modo a mantenersi a galla grazie al rialzo del petrolio. Cosa può dirci di questo titolo?

Eni potrebbe completare una formazione triangolare determinata dalla trendline discendente, che delimita superiormente i corsi dalla seconda metà di maggio, e dal supporto dinamico ascendente che funziona da sostegno dalla seconda metà di giugno. Il vertice di questa figura triangolare è individuabile a 16,5 euro e un’eventuale rottura al rialzo di questo livello favorirebbe un allungo del titolo verso i 17 euro in primis e in seguito in direzione dei 17,5/17,75 euro per poi guardare oltre la soglia dei 18 euro. A chi volesse valutare posizionamenti long su Eni suggerisco di fissare uno stop loss sotto 16,1 euro.

Prysmian si è riportato con decisione al di sotto dei 20 euro. Quali consigli può darci per questo titolo?

Dal punto di vista grafico Prysmian potrebbe anche un bel doppio minimo in area 19,7 euro. Se sarà confermata la tenuta dell’area di prezzo compreso tra i 19,7 e i 19,35 euro, potremmo assistere ad un rimbalzo del titolo verso i 21 euro prima e in seguito in direzione dei 22/22,5 euro.

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