Riaprono l’attività i mercati cinesi dopo la settimana festività della Golden Week, con gli indici azionari di Shanghai che hanno registrato una forte flessione (-4,3% per il CSI 300), seguendo la performance negativa di Hong Kong dell’ottava precedente. Ha perso terreno anche lo yuan contro il dollaro, portandosi sui minimi di metà agosto.
A contribuire alla ripresa negativa dei mercati sono state le notizie negative per quanto riguarda il settore manifatturiero e le rinnovate tensioni con gli Stati Uniti. Infatti gli USA hanno accusato la marina cinese di aver condotto manovre pericolose e di mancare di professionalità, dopo aver sfiorato una collisione tra due navi militari nel Mar Cinese, in un’area la cui proprietà è oggetto di disputa. La risposta di Pechino è stata un’accusa di violare la propria sovranità, invitando Washington all’astenersi da azioni provocatorie che potrebbero portare ad una rottura della stabilità e dei rapporti pacifici nella regione.
Nel frattempo, la People’s Bank of China ha ridotto le riserve obbligatorie delle banche di un punto percentuale, per ridurre la pressione sopportata dagli istituti di credito a seguito del ritiro di capitali dall’estero e dell’indebolimento valutario, stimolando inoltre l’economia alla ripresa dopo le festività. La misura di allentamento monetario viene approvata anche per rispondere al rallentamento econo-mico registrato a settembre, proprio a causa di un calo della domanda determinata da minori esportazioni attese, ora che i dazi statunitensi colpi-scono quasi la metà dei beni di origine cinese.
I dati sull’occupazione Usa pubblicati venerdì hanno invece testimoniato un nuovo progresso da questo punto di vista, con il tasso di disoccupazione in calo al 3,8% (dal 4%). Il numero di lavoratori nel settore non agricolo è invece aumentato a settembre di 134 mila unità, nonostante l’impatto negativo dell’ura-gano, portando ad un rallentamento rispetto ai 270 mila di agosto (dato rivisto al rialzo di 69 mila unità questo mese).