Il mercato sconta il tabacco

A cura di Francesco Lavecchia, Morningstar
Le sigarette sono fuori moda? In Borsa parrebbe di sì, guardando le performance delle grandi corporation del tabacco che, da gennaio, hanno perso quasi il 20% della loro capitalizzazione (in euro al 3 ottobre 2018). Il comparto sta attraversando una fase di grande trasformazione che rischia di modificare i rapporti di forza all’interno del settore. Ma, secondo gli analisti di Morningstar, il mercato sembra essere troppo pessimista.
“Anche dopo il debutto delle sigarette di nuova generazione eravamo convinti che le aziende sarebbero state in grado di trasferire la forza dei proprio brand ai nuovi prodotti, ma gli ultimi dati ci dimostrano che il crescente numero di alternative fornite ai consumatori sta avendo l’effetto di svalutare il valore dei marchi e quindi di erodere la posizione di vantaggio di molte big del settore. Inoltre, il calo dei volumi di vendita riduce le economie di scala e dunque la redditività del capitale delle aziende”, dice Philip Gorham analista azionario di Morningstar.
Perché essere ottimisti
“Nonostante le prospettive del settore non siano rosee, siamo però convinti nel confermare il rating Wide Moat (vantaggio competitivo ampio) per le big del settore come British American Tobacco, Imperial Brands, Philip Morris e Japan Tobacco. I margini di profitto delle due società potrebbero registrare una contrazione ma la redditività del capitale si manterrà in eccesso rispetto al costo dello stesso. Il prezzo delle sigarette continua a viaggiare su livelli elevati e ci sono molti mercati in cui ci si aspetta un ulteriore rialzo. Cosa che più che compenserebbe la flessione dei volumi di vendita”.
Il mercato sembra aver prezzato nelle sue valutazioni uno scenario molto pessimista, ma secondo gli analisti di Morningstar le aziende del settore hanno buone potenzialità di creare valore per gli azionisti e individuano in Imperial Brands e Phillip Morris International le due migliori idee di investimento. Entrambi i titoli hanno un Economic moat elevato e sono scambiati a un tasso di sconto superiore al 20% rispetto al fair value (report aggiornati al 21 settembre 2018).

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