Private Equity – 2008 , anno record seppur in calo

Gli investimenti di private equity in Europa sono diminuiti del 28% nel 2008, pari a 54 miliardi di euro. Ad affermarlo è l’ultima ricerca dell’EVCA, l’European Private Equity & Venture Capital Association. Secondo l’indagine, il calo sarebbe soprattutto dovuto alla diminuzione delle operazioni di large e mega buyout, scese del 40% nel 2008, sia in termini numerici che per valore investito.

Il valore delle operazioni di small e mid-market, invece, è calato del 30%, mentre il numero delle società finanziate è diminuito di un quinto. In termini di andamenti trimestrali, i livelli d’investimento hanno recuperato dalla lenta partenza d’inizio anno con robusti secondi e terzi trimestri, prima della caduta significativa nell’ultima parte del 2008.

Al contrario, gli investimenti nelle società di venture capital early-stage non solo sembrano non esser state intaccate dalla recessione, ma hanno mostrato un aumento del 15% nel numero e del 7% nel valore finanziato in società di nuova creazione o in fase iniziale di avviamento. Il numero di fondi di venture capital sono stati 44 contro i 35 del 2007, con una piccola diminuzione di valore dai 3,1 miliardi di euro nel 2007 ai 2,9 miliardi nel 2008.

La crescita nel capitale investito è quasi raddoppiata dimensionalmente nel 2008,  si parla di più di 7 miliardi di euro di investimento azionario, dato trainato dalla maggior partecipazione di player internazionali intenzionati ad acquisti e rilevazioni. Più del 20% delle operazioni di buyout è stato investito nell’area SME l’anno scorso, rispetto al solo 12% del 2007. Quest’area, difatti, ha attratto una quota crescente del numero di investitori nel private equity: più di 5.400 società europee hanno ricevuto fondi di private equity durante il 2008.

Sebbene quindi il livello complessivo d’investimenti sia sceso, il 2008 rimane il terzo miglior anno record per l’industria europea (dopo i boom del 2006 e del 2007). L’ammontare investito dai player europei negli ultimi tre anni collima con quello investito durante tutto l’arco dei precedenti sette anni.

L’investimento nella regione da parte di player non appartenenti all’area euro è rimasta statica nel numero, ma è crollata del 43% nel valore dell’importo investito. I contributi apportati dai player non europei hanno superato la soglia del 40%, comparata alla media degli ultimi 5 anni pari al 37,6%.

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