Quadro macro ancora in chiaroscuro

A cura di Cassa Lombarda

Eurozona: discontinuità nelle immatricolazioni, calo delle aspettative e Cpi base che non cresce giustificano una Bce paziente La bilancia commerciale e le partite correnti hanno interrotto in agosto il trend di contrazione dei surplus. Viceversa i dati più aggiornati vedono un tracollo delle immatricolazioni a settembre, fisiologica reazione al picco di agosto ma anche conseguente agli scandali inerenti il diesel. È proseguito ad ottobre il calo delle Aspettative degli operatori finanziari, arrivate ai minimi della crisi del debito dell’8/12, preoccupati dai crescenti rischi al ribasso per il ciclo ma anche molto sensibili ai cali di borsa. Infine, i dati finali degli indici Cpi denotano il globale in crescita da agosto, oltre il target Bce, ma esclusivamente per l’energia, con l’indice base che conferma la stabilità riportata dall’anticipazione. È la testimonianza di come l’accelerazione dei prezzi non dipenda dallo stato dell’economia e quindi non crei pressioni alla Bce per accelerare il passo di normalizzazione della sua politica monetaria espansiva.

Usa: vendite buone nel 3°trimestre (ex immobiliari), ancora boom di lavoro-benessere-fiducia e attività solide in avvio del 4°trimestre Le vendite di settembre sono moderate nel dato globale ma forti nella media trimestrale e nell’aggregato che rientra nel Pil che esclude servizi per cibo, benzina e materiali di costruzione. Le scorte aumentano, come anche il deficit pubblico, la produzione chiude il trimestre ancora in crescita, come l’indice principale, anticipatore degli andamenti dell’economia, e le indicazioni di ottobre sono pure solide (Manif. NY e Philadelphia Fed). Si conferma invece discontinuo l’immobiliare con costruzioni, permessi e vendite in calo, ma la fiducia dei costruttori resta elevata. Resta sempre brillante il mercato del lavoro prossimo ai record da 50 anni che sostiene le Aspettative e il Benessere dei consumatori lasciando presagire che il consumo dovrebbe continuare a contribuire positivamente alla crescita economica.

Regno Unito: continua l’indebolimento dell’immobiliare, e decelerano inflazione e vendite  Il tasso tendenziale di crescita dei prezzi delle case messe in vendita segna il nuovo minimo dal 2/12, sempre più inferiore all’inflazione. Il timore di una possibile nuova debolezza della sterlina tiene basso l’appeal dell’investimento immobiliare in UK per gli stranieri, mentre la passata debolezza, avendo creato inflazione, ha ridotto il potere d’acquisto reale degli inglesi, e con esso anche la domanda nazionale di case. Gli ultimi dati di inflazione sono tuttavia in decelerazione per le incertezze del ciclo e la vedono ora a un tasso di crescita inferiore a quello dei salari. Le incertezze colpiscono anche il volume della crescita delle vendite che decelera. La crescita tendenziale media delle vendite nel 2018 resta a un valore superiore a quello modesto medio del 2017 (ora 2.5% vs 1.9%). Tale valore resta però ancora molto distante dalla media dei 12 mesi precedenti il referendum sulla Brexit (3.9%)

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