Il rendimento in Usa mette le ali

A cura di Francesco Lavecchia, Morningstar
Le ultime trimestrali di Delta Air Lines e American Airlines sono state positive e hanno mandato segnali sul buono stato di salute del comparto delle compagnie aeree.
Nei tre mesi da luglio a settembre, Delta ha registrato una crescita attorno al 10% nei due principali mercati di riferimento del segmento passeggeri, quello statunitense e della costa atlantica, grazie soprattutto alla domanda dei suoi prodotti premium e del successo del programma di fidelizzazione.
Delta rafforza il bilancio
Nonostante gli aumenti nel costo del carburante, l’azienda è stata in grado di aumentare la propria capacità di trasporto e dunque di ammortizzare i costi di gestione mantenendo un margine netto dell’11%. Inoltre, gli analisti si aspettano che nei prossimi cinque anni i ricavi possano crescere in media del 4% e che il calo del prezzo del petrolio possa alleviare il peso dei costi permettendo a Delta di salire attorno al 14% nel rapporto tra utili e ricavi netti. La stima del fair value è stata alzata da 62 a 63 dollari per azione (report aggiornato all’11 ottobre 2018) e ora il titolo Delta Air Lines vanta un rating Morningstar di 4 stelle.
Negli ultimi 10 anni Delta ha rafforzato la stabilità del patrimonio riguadagnando fiducia sul mercato del credito (ritornando al rating di Investment Grade che mancava dal 2015) e ha aumentato la profittabilità grazie al miglioramento del suo programma di fidelizzazione della clientela. Delta sfrutta a proprio vantaggio l’elevata connettività tra hub e aeroporti regionali e i fitti collegamenti regionali, in particolare lungo la costa orientale, e punta ad aumentare ulteriormente la sua profittabilità convertendo una parte sostanziale dei suoi piccoli jet regionali (50 posti) e di medie dimensioni in aerei più grandi.
American Airlines scontata del 28%
American Airlines ha rivisto al ribasso le proprie guidance per il terzo trimestre, ma il giudizio sulla strategia dell’azienda resta positivo e le perdite registrate nelle ultime sessioni di contrattazione hanno reso ancora più convenienti le valutazioni del titolo che ora è scambiato a un tasso di sconto del 28% rispetto al fair value di 44 dollari (report aggiornato al 9 ottobre 2018).
“Il management, che pur ha ridotto il suo piano di espansione della capacità della flotta, si aspetta un maggior apporto alla crescita dei ricavi da parte del suo programma di fidelizzazione della clientela. In più, la decisione di segmentare ulteriormente la sua offerta dovrebbe garantire un buon aumento dei ricavi da prodotti premium. Americans sta inoltre eseguendo un piano di razionalizzazione delle sue rotte, potenziando quelle maggiormente redditizie e tagliando quelle improduttive. Questo, unito alla bassa età media della sua flotta, che le garantisce un minor consumo di carburante rispetto ai competitor, promettono di migliorare i suoi margini di profitto nei prossimi anni”, dice Danny Goode analista azionario di Morningstar.
“Il gruppo ha però un indebitamento molto più alto rispetto a quello dei competitor. Questo è un elemento su cui Americans deve lavorare nei prossimi anni, anche se la liquidità è alta e le nostre aspettative indicano per i prossimi anni un ulteriore miglioramento per effetto degli alti flussi di cassa generati dall’attività operativa”.

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