Draghi: Servono interventi graduali

Mario Draghi, nelle considerazioni conclusive sulla conferenza annuale di IOSCO tenutasi a Tel Aviv, ha tracciato le linee guida da seguire, se l’Italia vorrà superare il momento recessivo: federalismo fiscale, finalizzato alla riduzione delle spese pubbliche, liberalizzazioni, maggior investimento nel capitale umano e nelle infrastrutture. Puntare sulla formazione della qualità e quantità delle risorse umane è fondamentale, così come sulle infrastrutture fisiche. Secondo il governatore di Bankitalia, le riforme devono mirare ad un miglioramento dell’apprendimento scolastico e delle università italiane.

Il presidente del Financial Stability Forum (FSB) ha evidenziato il ruolo svolto dalla pubblica amministrazione, che dovrà essere più efficiente e trasparente. A preoccupare, però, sono soprattutto i dati sulla disoccupazione; infatti, tra coloro che sono in cassa integrazione e coloro che cercano lavoro si è raggiunti la soglia dell’8,5% della forza lavoro, rapporto che presto potrebbe arrivare al 10%. Il governo dovrà impegnarsi nel sostenere le famiglie in difficoltà e le imprese. Per quanto concerne quest’ultime, sono state prese sinora tre tipi di misure prudenziali: blocco del turnover, politiche che proteggano i lavoratori dai licenziamenti e ricorso alla cassa integrazione, manovra alla quale sono ricorse molte imprese.

In quest’ottica compito del FSB sarà quello di vigilare sul sistema finanziario, affinché banche e imprese ricorrano sempre meno alla leva del debito e mostrino più trasparenza nei propri bilanci, identificando meglio le poste rischiose. Serviranno, secondo Draghi, nuovi interventi, tuttavia graduali. Il nuovo sistema finanziario, difatti, dovrà esser maggiormente dotato di capitale, operazione che, però, dovrà avvenire in maniera graduale con il miglioramento delle condizioni dei mercati.

Il presidente ha sottolineato il vantaggio di mantenere mercati finanziari globali ed integrati, a partire dalle regolamentazioni nazionali. La normativa nazionale deve inserirsi all’interno degli standard di regolamentazione internazionale che favoriscano parità di trattamento tra i diversi Paesi. Tuttavia, gli interventi normativi non devono burocratizzare eccessivamente il sistema o appesantirlo, conclude Draghi. La regolamentazione non deve impedire l’innovazione anzi, deve assicurare un più ampio accesso al credito e sostenere i consumi delle famiglie.

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