Il patrimonio complessivo dei miliardari cresce del 19% raggiungendo il massimo storico

Nel 2017 il patrimonio dei miliardari ha registrato il maggior incremento di sempre, aumentando del 19% a 8.900 miliardi di dollari, ripartiti tra 2.158 individui. Nonostante una crescita solida nelle Americhe e in Europa, sono stati i miliardari cinesi a fornire il contributo maggiore, con un incremento del proprio patrimonio del 39%, a 1.120 miliardi di dollari.

Sono questi i punti principali del rapporto annuale Billionaires Insights pubblicato oggi da UBS e PwC: New visionaries and the Chinese Century. Giunto alla sua quinta edizione, il rapporto attinge alla vasta rete di clienti e ai dati dei quali dispongono UBS e PwC con l’obiettivo di offrire informazioni dettagliate sui miliardari di tutto il mondo.

Nel mondo, i miliardari self made promuovono l’innovazione:

  • I miliardari self made sono stati gli artefici dell’80% delle 40 innovazioni più rivoluzionarie degli ultimi 40 anni.
  • Nel 2017, 199 persone sono diventate miliardarie grazie alla propria iniziativa imprenditoriale, tra questi ci sono visionari in campi come blockchain, prestiti peer-to-peer, genomica ed energia verde.

La next generation influenza la nuova agenda della ricchezza:È cominciato un importante processo di trasferimento della ricchezza. Ci sono 701 miliardari di età superiore ai 70 anni il cui patrimonio nei prossimi 20 anni passerà agli eredi e a organizzazioni filantropiche (probabilità statistica in base all’aspettativa di vita media). Questo dato equivale a quasi il 40% dell’attuale ricchezza globale dei miliardari (3.400 miliardi di dollari).

  • I miliardari più giovani sono il motore della crescita dei settori della filantropia e degli investimenti sostenibili, perché utilizzano il proprio patrimonio per generare un impatto sociale positivo. Più di un terzo (38%) dei family office si dedica agli investimenti sostenibili e quasi la metà (45%) prevede di aumentare i propri investimenti sostenibili nei prossimi 12 mesi.
  • I giovani miliardari si prefiggono anche di creare valore per l’economia. Quasi due terzi (62%) dei figli di miliardari che nel 2017 hanno ereditato l’azienda di famiglia desideravano diventare imprenditori, rispetto al 42% di coloro che hanno ereditato patrimoni.

Il fenomeno cinese e la sua sfida alla Silicon Valley:

  • Nel 2006 in Cina c’erano solo 16 miliardari. Oggi, a 30 anni dal momento in cui il governo ha consentito la costituzione della prima impresa privata, sono 373 − quasi un quinto del totale mondiale.
  • Il 97% dei miliardari cinesi si è fatto da solo, spesso in settori come tecnologia e vendite al dettaglio. 89 imprenditori cinesi sono diventati miliardari nel 2017, circa il triplo rispetto a Stati Uniti ed EMEA.
  • I miliardari asiatici, e in particolare della città cinese di Shenzhen, stanno sfidando il tradizionale dominio statunitense nell’imprenditorialità tecnologica. Nel 2017 hanno raggiunto gli Stati Uniti in termini di volume di finanziamento in capitale di rischio alle start-up, hanno registrato quattro volte più brevetti legati all’intelligenza artificiale e tre volte più brevetti legati a blockchain e criptovalute rispetto ai loro omologhi a stelle e strisce.

Paolo Federici, UBS Global Wealth Management Italy Market Head, ha commentato così il nuovo rapporto: «Stiamo assistendo a una nuova ondata di imprenditorialità a livello globale guidata da miliardari all’avanguardia nell’innovazione. Oltre a creare posti di lavoro e prosperità, le loro iniziative hanno un impatto che va al di là dell’economia. Sta emergendo, infatti, una nuova generazione che vede un’opportunità nelle principali sfide ambientali e sociali alle quali l’umanità deve far fronte. In particolare, i miliardari asiatici sono giovani e incontenibili. Trasformano continuamente le loro aziende, sviluppano nuovi modelli di business ed entrano rapidamente in nuovi settori. Si sono in gran parte fatti da sé e sono determinati a sfruttare uno dei momenti migliori nella storia per la nuova imprenditorialità e a contribuire a un cambiamento positivo della società».

I miliardari italiani:

  • Nel 2017 il numero totale di miliardari italiani è cresciuto da 42 a 43. Di questi il 47% è rappresentato da self made man che oggi detengono il 54% della ricchezza complessiva di questo gruppo.
  • La ricchezza di questi miliardari è cresciuta del 12%, a 170,4 miliardi di dollari.
  • Nel 2017 i tre settori di attività dei miliardari italiani sono stati soprattutto i beni di consumo/vendite al dettaglio, seguito dal settore industriale e da quello dei servizi finanziari.

Il patrimonio dei miliardari in cifre:

  • La regione delle Americhe ospita ancora la maggior concentrazione di ricchezza nelle mani di miliardari, che negli Stati Uniti è cresciuta del 12% a 3.100 miliardi di dollari, grazie soprattutto ai contributi dei settori tecnologico e dei beni di consumo/vendite al dettaglio. Ma la creazione di ricchezza sta rallentando, dato che negli Stati Uniti i nuovi miliardari sono stati solo 53 nel 2017, rispetto agli 87 di cinque anni fa.
  • Nell’area EMEA la ricchezza è aumentata del 17%, a 2.500 miliardi di dollari, un risultato attribuibile in gran parte all’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. Il numero di miliardari nella regione è infatti cresciuto solo del 7%. Il 20% di loro risiede in Germania, il 16% in Russia, il 7% in Italia, il 6% in Svizzera e il 52% in altri paesi EMEA.
  • La quota di patrimonio dei miliardari nella regione APAC è salita a 2.700 miliardi di dollari, il 30% del totale mondiale, grazie soprattutto ai settori beni di consumo/vendite al dettaglio, tecnologico e immobiliare.

L’Avv. Fabio Alberto Regoli, PwC, ha commentato:«Il nostro rapporto rivela che per gli imprenditori la Cina è attualmente il paese migliore in cui creare ricchezza. Nessun altro paese ha la stessa combinazione di vasta popolazione, innovazione tecnologica e sostegno del governo. Abbiamo inoltre rilevato che i miliardari della «Next Gen» hanno una grandissima vocazione imprenditoriale. Forti di un’educazione universitaria d’élite e di un network globale, spesso fondano le loro nuove attività sull’abbinamento di tecnologie all’avanguardia e obiettivi di sostenibilità. Inoltre, vedendo che oltre a fare del bene creano anche valore aggiunto per le proprie imprese, i miliardari fanno crescente affidamento sugli investimenti sostenibili. Di fatto, molti tra gli esponenti nella generazione più giovane vogliono cambiare il mondo, contribuendo a tale evoluzione tramite i propri family office e le loro organizzazioni filantropiche».

L’impatto della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina:

Se l’attuale guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si dovesse inasprire, UBS prevede un rallentamento della crescita economica in entrambi i paesi prima che vengano attuate azioni politiche.

  • Le azioni statunitensi e asiatiche (Giappone escluso) potrebbero perdere il 20% del loro valore rispetto all’estate 2018.
  • Per quanto riguarda i giovani miliardari cinesi, una guerra commerciale potrebbe ridurre i tassi di crescita, tuttavia il paese si avvale di due solidi fondamentali, quali la numerosa popolazione e la crescita della tecnologia, che continueranno a offrire condizioni propizie agli imprenditori per far crescere le loro imprese.

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