Elezioni Usa, le previsioni di Fidelity

A cura di Anna Stupnytska, Global Economist, Fidelity International
Nel nostro scenario di riferimento, che vede un Congresso diviso, riteniamo che il PIL degli Stati Uniti subirà un arresto, scendendo al di sotto della previsione di Bloomberg del 2.5% nel 2019 e dell’1.9% nel 2020. Il principale motore di questo rallentamento sarà la combinazione di un attenuarsi degli stimoli fiscali e di condizioni fiscali più severe- un’inversione di tendenza rispetto ai fattori che hanno spinto l’economia statunitense nel 2017 e 2018.
Se ad oggi la crescita statunitense rimane forte, segnali di un rallentamento si stanno già manifestando in settori particolarmente sensibili ai tassi d’interesse quali quello immobiliare e i beni di consumo durevoli. Inoltre vi sono sempre più segnali del fatto che le spese di capitali da parte delle aziende sono rimaste a mala pena in linea con le medie post-crisi, suggerendo che i guadagni non siano stati investiti in modo diffuso. Con l’ingresso nel 2019, la corsa dovuta a politiche fiscali di stimolo inizierà ad affievolirsi e le fragilità legate alla fase tarda del ciclo economico saranno più evidenti. Allo stesso tempo però, mentre le pressioni inflazionistiche continuano ad aumentare, ci aspettiamo che l’inflazione rimanga appena sopra il target del 2019, con il dato core dell’indice dei prezzi al consumo al 2.4% e l’indice dei prezzi core PCE al 2.1%.
Questa combinazione di crescita rallentata e inflazione ragionevolmente ancorata ci porta a presupporre che la FED potrebbe mettere in pausa il suo ciclo rialzista in un momento non ben precisato dell’anno prossimo. La nostra attuale aspettativa è di altri due rialzi – uno a dicembre e l’altro nella prima metà del 2019; questo si collocherebbe al di sotto del percorso di aumento dei tassi che la stessa FED aveva tracciato, così come mostrato nel suo dot plot, e leggermente al di sotto delle aspettative generali.
Implicazioni sui mercati
Per quanto riguarda i mercati, la proiezione del nostro scenario base nel 2019 è che i rendimenti decennali USA si aggireranno intorno al 3.2%, il dollaro si deprezzerà e i mercati azionari rimarranno nei parametri. Nel breve termine, un controllo da parte dei Democratici della Camera è già ampiamente atteso dai mercati- anche se le reazioni potrebbero essere influenzate dal margine di vittoria predetta dei Democratici. Un piccolo rialzo (un risultato elettorale dei Democratici superiore alle aspettative) o un piccolo sell-off (un risultato inferiore alle aspettative) potrebbe riflettersi sui titoli del Tesoro statunitensi una volta confermati i risultati elettorali. Per quanto riguarda il mercato azionario statunitense, ci aspettiamo che l’impatto possa essere negativo qualora i Democratici sorprendessero in positivo, mentre sarebbe favorevole per il mercato azionario se invece andasse peggio del previsto. In entrambi i casi, comunque, queste reazioni sarebbero di breve durata.
Se i Repubblicani vincessero…
Nel caso di una vittoria dei Repubblicani, le politiche sarebbero più orientate alla crescita grazie ad un ulteriore stimolo fiscale dato dalla riforma delle tasse 2.0, un anticipo del secondo turno di tagli da parte dell’amministrazione di Donald Trump. Tuttavia la portata di questo impulso fiscale dovrebbe essere minore rispetto a quello del 2018, in seguito ai primi tagli delle tasse. In generale gli impulsi fiscali continueranno a diminuire ma la traiettoria potrebbe essere meno ripida se ci dovesse essere un secondo round di tagli. Questo potrebbe anche portare a rischi di inflazione in quanto l’economia sarebbe spinta a “marciare” al di sopra delle capacità. In questo caso la FED avrebbe più ragioni per prolungare il suo ciclo di restrizioni oltre il nostro scenario base.
Un prolungato controllo da parte dei Repubblicani di entrambe le camere del Congresso sarebbe visto positivamente dai mercati. Ci aspetteremmo una risposta positiva dal mercato azionario in vista della possibilità di un altro ciclo di taglio delle tasse, anche se la prospettiva di un aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse potrebbero portare ad un controbilanciamento nel medio termine. I rendimenti dovrebbero muoversi verso un rialzo nel lungo termine, portando ad una leggera inclinazione della curva. Il dollaro dovrebbe continuare ad essere forte.
Se i Democratici vincessero…
Nel caso di una vittoria dei Democratici si fa più difficile una previsione dell’impatto nel breve termine su economia e mercati. La traiettoria di crescita e inflazione difficilmente sarebbe molto diversa dallo scenario base che abbiamo illustrato, principalmente perché qualunque cambiamento di policy, inclusa la revoca dei tagli alle tasse, non avrebbe un impatto significativo fino a dopo il 2020. Tuttavia questo sarebbe uno scenario poco “amichevole” per i mercati, con l’azionario e il dollaro rallentati mentre il mercato obbligazionario subirebbe un rialzo, portando ad un effetto bull flattener della curva. E’ possibile che nel medio termine i fattori di agevolazione finanziari siano in parte di supporto alla crescita, ma con numerosi altri fattori che giocano un ruolo e con l’influenza di lunghi ritardi, la prospettiva è difficile. Vi è anche la ragionevole possibilità che una vittoria democratica favorirebbe i rischi, in quanto le tensioni commerciali e altri fattori di incertezza comincerebbero ad essere troppo costosi da sostenere.
Wen-Wen Lindroth, Senior Credit Analyst Fidelity International ha aggiunto:
Possibilità di realizzazione dei differenti risultati elettorali:
Nota: in base ai dati del sondaggio del 31 ottobre 2018
Camera Democratica/Senato Repubblicano: 73% (caso base Fidelity)

  • Vittoria del Partito Repubblicano: 13%
  • Vittoria del Partito Democratico: 12%
  • Camera Repubblicana/Senato Democratico: 2%

Previsione degli effetti tematici e settoriali tenendo conto dello scenario base:
Tariffe commerciali
“Non è atteso un notevole impatto sulle tariffe commerciali, in quanto la politica commerciale statunitense è gestita al di fuori della Casa Bianca. Ci aspettiamo che proseguirà la politica di contrasto con la Cina, ma con accordi più costruttivi con gli altri Paesi del mondo.”
Riforma fiscale  
“La riforma fiscale 1.0 rimarrà valida fino a quando Trump sarà Presidente degli Stati Uniti. Con una vittoria del Partito Repubblicano, la Riforma Fiscale 2.0 potrebbe entrare in vigore, portando a ulteriori agevolazioni fiscali per le piccole imprese e rendendo i tagli fiscali individuali permanenti post-2025.”
Spesa per le infrastrutture
“Ci sono, secondo noi, buone possibilità per una collaborazione bipartisan tra una Camera Democratica e/o il Senato e la Casa Bianca per un piano infrastrutturale completo. E’ improbabile che con una vittoria dei Repubblicani le infrastrutture siano al centro dell’agenda”.
Consumi
“Le tensioni commerciali con la Cina continueranno ad esercitare pressione in qualsiasi scenario. Secondo la nostra ricostruzione, i vincitori avranno facoltà di investire mentre i perdenti adotteranno una strategia altamente difensiva. Nel caso di una vittoria democratica adotteranno una strategia difensiva sui consumi mentre i perdenti saranno propensi ad investire. E’ vero il contrario nel caso di una vittoria repubblicana.
Settore finanziario
“E’ improbabile che la regolamentazione bancaria cambi rispetto al suo attuale percorso, ma il settore potrebbe un pesante ribasso nel caso di una vittoria dei Democratici o se Elizabeth Warren/rappresentante della fazione più progressista del Partito Democratico dovesse guadagnare consenso inaspettato. Prevediamo un leggero rialzo delle banche nel caso base e un maggiore rialzo nel caso di una vittoria dei Repubblicani.
Sanitario e farmaceutico
“La riforma Obamacare sarà al centro dell’attenzione delle strutture ospedaliere statunitensi. Secondo il nostro scenario base non prevediamo una situazione di stallo con una spaccatura tra Camera e Senato, per cui ogni proposta di modifica a Obamacare potrebbe essere bloccata, il che sarebbe positivo per il settore. Nel caso di una vittoria dei Repubblicani, le strutture ospedaliere potrebbero subire delle pressioni in quanto la riforma potrebbe essere abrogata o indebolita. La vittoria dei Democratici potrebbe, invece, generare un risultato in parte positivo e in parte negativo: gli attacchi a Obamacare potrebbero essere soffocati (aspetto positivo) ma le opzioni delle assicurazioni pubbliche potrebbero essere estese (possibile aspetto negativo) – anche se è troppo presto per valutare appieno l’impatto di tale risultato.
“Il prezzo dei farmaci è un altro aspetto importante; abbiamo recentemente sentito parlare di proposte di modifica dei prezzi da parte dell’amministrazione Trump. Nel caso di una divisione tra le Camere, non ci sarebbero conseguenze per il settore in quanto le proposte sul prezzo dei farmaci continuerebbero ma è difficile che conseguiranno delle azioni legislative. Una vittoria democratica sarebbe chiaramente negativa per le previsioni del settore farmaceutico/biotecnologico in quanto crescerebbe la possibilità di una maggiore regolamentazione per ridurre i prezzi dei farmaci nei prossimi anni. Un tale scenario potrebbe avere un impatto negativo anche per le compagnie di assicurazioni sanitarie nel caso in cui aumenti la preoccupazione per un passaggio da “Assistenza sanitaria per tutti” a “Ognuno paga per sè”.
Settore Industriale
“I grandi nomi delle infrastrutture dovrebbero generalmente beneficiare in qualsiasi scenario dal momento in cui si prevede che gli investimenti statali dovrebbero aumentare. Tuttavia il settore dovrebbe beneficiare in misura maggiore da una vittoria democratica. Nel caso di una vittoria repubblicana, i vincitori includerebbero sicuramente nomi nel settore della Difesa.”
Energia
“Il settore energetico beneficerebbe da una vittoria repubblicana grazie al ripristino delle normative federali sul carbon fossile. Ci focalizziamo sul risultato della proposta di legge n. 112 in Colorado, che dovrebbe a tutti gli effetti abolire la fratturazione idraulica. Secondo il nostro caso base, la proposta verrà bloccata.”

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