Alluminio in stand-by a ridosso della soglia dei 2.000 dollari per tonnellata

Le esportazioni cinesi di allumina nel mese di settembre sono quintuplicate rispetto ad agosto per un totale di 165.839 tonnellate segnando il livello più alto di quest’anno. Tuttavia, la produzione globale di alluminio, secondo i dati dell’International Aluminium Institute, è stato di 5,301 milioni di tonnellate a settembre, in calo rispetto ai 5,485 milioni di agosto. L’output stimato per la Cina è di 3,01 milioni di tonnellate a settembre, ridotto rispetto ai 3,12 milioni di tonnellate del mese precedente.

Nel frattempo Norsk Hydro (tra i big del comparto) ha sospeso la produzione di allumina ad Alunorte in Brasile (precedente in funzione al 50% della capacità). Sospesa poi anche l’estrazione di bauxite alla miniera di Paragominas e annunciati probabili riduzioni anche l’output di alluminio primario.

Dal punto di vista tecnico le quotazioni dell’alluminio le quotazioni si confermano a ridosso dei 2.000 dollari per tonnellata ovvero a ridosso della media mobile a 21 giorni. “I corsi sono però caratterizzati da una situazione di ipervenduto degli indicatori di momentum che necessitano di una ripresa dei corsi per poter favorire l’uscita degli oscillatori da quest’area di estremo – avertono gli analisti di Wings Partners Sim – maggiori conferme in tal senso si avranno con il ritorno dei corsi oltre la soglia dei 2.000 dollari, nonché con primi tentativi di allungo verso la media mobile a 21 giorni.

Al rialzo, sull’alluminio a Piazza Affari sono disponibili i seguenti Etc: l’Etfs Aluminium, l’Etfs Eur Daily Hedged Aluminium e l’Etfs Daily Leveraged Aluminium.

      G.R.

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