La volatilità non ferma Banca Generali

A cura di Bluerating.com

Utili e masse con il segno più nei primi nove mesi dell’anno per Banca Generali. Secondo una nota dell’istituto guidato da Gian Maria Mossa, le masse gestite e amministrate per conto della clientela sono salite del 9% negli ultimi 12 mesi a 58,5 miliardi di euro e i nuovi flussi netti si sono attestati a 4,1 miliardi di euro nei nove mesi. Nel periodo sono state poi create le premesse per un’ulteriore slancio allo sviluppo con iniziative per linee esterne, come dimostrato dalla recente offerta vincolante per l’acquisizione del gruppo Nextam Partners, presentata a fine ottobre che, una volta consolidata, proietterebbe le masse complessive a ridosso dei 60 miliardi di euro. Tale crescita – come già avvenuto nel primo semestre – assume ancor più valore se si considera il contesto di mercato in cui è stata realizzata, con la volatilità che è tornata protagonista per le incertezze sul ciclo economico globale e le rinnovate sfide nel cambiamento delle politiche monetarie dalle banche centrali, spiega la nota. L’incertezza dei mercati ha intaccato le voci di ricavo variabili come le performance fees (-56%), che però in buona parte sono state compensate dalla crescita delle attività ricorrenti, a conferma della solidità del business. L’utile netto si è attestato a 135,8 milioni di euro, con il lieve calo (-8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Al netto dei ricavi variabili, l’utile netto ricorrente mostra infatti un rialzo del 38% a 87,7 milioni di euro.

L’utile netto del terzo trimestre del 2018 è aumentato del 10,2% a 43,3 milioni di euro. Al risultato ha contribuito la crescita del margine di intermediazione (108,4 milioni, +9,7%) che ha beneficiato della costante espansione delle commissioni ricorrenti e del margine d’interesse. Inoltre, nel trimestre sono cresciute in misura lievemente più contenuta le commissioni passive per il minore costo della crescita legate principalmente al diverso mix della raccolta. I costi operativi (49,7 milioni di euro, +8,2%) sono leggermente saliti per effetto dei maggiori oneri per il
trasferimento degli uffici, i costi per le iniziative di crescita esterna e avvio delle partnerships a cui si aggiungono anche i maggiori contributi versati al Fondo Nazionale di Risoluzione Bancaria (BRRD) e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD)

Le masse totali al 30 settembre 2018 hanno raggiunto i 58,5 miliardi di euro (+9% rispetto allo scorso anno, +5% da inizio anno).
– Le soluzioni gestite e assicurative (76% delle masse totali) sono salite a 44,2 miliardi di euro (+7% a/a e +3% da inizio anno).
Tra queste le soluzioni contenitore hanno raggiunto i 14,8 miliardi di euro (+8% rispetto allo scorso anno). Le soluzioni assicurative tradizionali (26% delle masse totali) sono aumentate a 15,3 miliardi di euro (+3% a/a e da inizio anno)
– I depositi e il risparmio amministrato (24% delle masse totali) si sono attestati a 14,3 miliardi di euro (+14% a/a, +12% da inizio anno). I depositi (c/c a vista) sono stati pari a 6,9 miliardi di euro (+24% a/a, +16% da inizio anno) e il risparmio amministrato pari a 7,4 miliardi (+7% a/a, +8% da inizio anno)
Si segnala inoltre che il valore delle masse che hanno sottoscritto il contratto di consulenza evoluta (Advisory) hanno raggiunto 2,3 miliardi di euro a fine settembre, pari al 3,9% delle masse complessive

Si ricorda che la raccolta netta nei nove mesi 2018 è stata pari a 4,1 miliardi di euro, di cui
– 1,7 miliardi in soluzioni gestite
– 0,3 miliardi in polizze assicurative tradizionali
– 2,1 miliardi in conti correnti e risparmio amministrato.
La composizione della raccolta nel periodo è stata influenzata dalla forte volatilità dei mercati finanziari che in queste condizioni porta a rimandare le decisioni di investimento e ad un profilo di investimento più difensivo.

L’amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Risultati molto solidi che riflettono la qualità della nostra consulenza e la prontezza della banca nel rispondere alle mutate condizioni dei mercati. Nonostante la forte volatilità, tra luglio e settembre abbiamo aumento di oltre il 10% i profitti e la crescita dimensionale è proseguita, specie nella fascia di clientela private che oggi riguarda quasi il 65% delle masse complessive. L’acquisizione di una boutique d’eccellenza nell’advisory come Nextam accelera il nostro sviluppo nel wealth management dove continuiamo a sviluppare nuovi servizi e a guardare con attenzione alle migliori opportunità che si presentano sul mercato per rafforzare la diversificazione e la protezione dei patrimoni dei nostri clienti. Sebbene in un contesto di grande cautela, grazie alla forza della domanda e alle numerose iniziative in rampa di lancio siamo fiduciosi di continuare a crescere sovraperformando il nostro mercato di riferimento”.

Al momento il titolo segna un ribasso dell’1,11% a 17,85 euro ma continua a vantare un rendimento del dividendo del 6,9%.

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