Il consulente finanziario che verrà

A cura di Nicola Scambia – Consulente Finanziario

Il grande Lucio Dalla se ne è andato, ma ci ha lasciato almeno una canzone per pensare al futuro. Caro amico, ti scrivo… la ricordano tutti. E a me è tornata in mente insieme a un sacco di altre canzoni, quando mi è stato chiesto di dire la mia sull’evoluzione del consulente finanziario. Anche Bruci la città di Irene Grandi sarebbe un buono spunto, ma non esageriamo. Comunque, ecco un po’ quel che penso. In libertà.

Secondo me ci sono due possibilità. La prima è che entro qualche anno la specie del consulente finanziario si sia estinta. Basta che dall’Unione Europea arrivi una direttiva che impedisca la retrocessione delle commissioni di gestione dai fondi, e del consulente finanziario, così come è stato pensato in Italia, resterà solo il ricordo. Se questa ipotesi si verificasse, le banche potrebbero cercare di assumere i migliori sul mercato ma gli altri andrebbero a vendere pale eoliche o spazi pubblicitari per cartomanti (guadagnando, a volte, anche di più).

La seconda possibilità è quella che è già in atto, per realizzarsi richiede almeno cinque anni, ma alla fine comporta lo stesso una drastica diminuzione del numero dei consulenti finanziari in circolazione.

Chi ci saluterà per sempre? Be’, molti di coloro che hanno iniziato questo lavoro nel secolo scorso vendendo fondi con il 7% di commissioni di ingresso. Per intenderci la generazione 1940-50, e quelli che, magari, sono anche più giovani, che non possono o non vogliono reggere, un vero e proprio attacco diretto che viene da burocrazia, formazione e montagne di moduli da far firmare.

Ci sono anche i consulenti finanziari con un parco clienti per arrotondare lo stipendio di insegnante o altra attività parallela.

Da un calcolo approssimativo deduco che eliminando queste categorie si elimini il 20% dei consulenti finanziari in circolazione ovvero oltre 6000 unità.

Forse ci sarà un giorno un ordine professionale e una cassa di previdenza, sicuramente non ci sarà il plurimandato, la MIFID parla chiaro. Però, è permesso ai consulenti  finanziari di organizzarsi per fornire un servizio di assistenza eccellente di concerto con la banca in cui si opera. Le banche, a loro volta, forniranno ai consulenti un’operatività sempre più adeguata, tempestiva quanto efficace. In fondo i consulenti finanziari si preoccupano di qualcosa di molto importante per il paese, il risparmio di generazioni di italiani passate, presenti e future. Le principali reti di vendita si ridurranno numericamente ma si rafforzeranno e la guerra si sposterà decisamente sul piano tecnologico.

Le banche più competitive avranno i migliori consulenti finanziari che sapranno utilizzare tecnologia e strumenti più performanti con facilità e competenza.

L’industria del risparmio gestito è florida con i suoi 2200 mld di masse, la MIFID dopo essersi occupata dell’industria del risparmio gestito, poi dei clienti si sta occupando di “sistemare” i consulenti finanziari mappando la categoria obbligandoli tutti ad un assessement (di ABI, ASSORETI, e cosi via) davvero proibitivo che avrà come effetto immediato quello di attuare un cambio generazionale senza precedenti. Le banche fino ad oggi hanno pensato un cambio generazionale che consiste in una riassegnazione di portafoglio nel rispetto esclusivamente di logiche commerciali.

La crisi durerà ancora a lungo, e la capacità di risparmio degli italiani sarà sempre minore del passato, proprio per questo ogni cliente si preoccuperà sempre di più di avere al proprio fianco i consulenti finanziari post MIFID II che sapranno come muoversi perché saranno organizzati, strutturati, digitalizzati e con le competenze tecniche, la formazione culturale e l’approccio dinamico e serio di chi questo lavoro lo fa per scelta e non per caso. E a quel punto, dopo aver cambiato il terribile nome, “promotore finanziario” in consulente finanziario sarà cambiato anche il modus operandi, il mandato di agenzia con i suoi allegati pieni di trappole e clausole capestro, patti di stabilità di non concorrenza, vincoli e penali, forse non ci chiameremo più nemmeno consulenti finanziari ma….

Questo lo lascio a voi. Come dice Dalla “… io mi sto preparando, è questa la novità”.

 
 
 

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