Elezioni di mid-term, un “non evento”

Di Nick Watson,team multi-asset, Janus Henderson

Dal punto di vista dei mercati, la capacità di Trump di fornire all’economia e ai mercati statunitensi ulteriori stimoli sarà probabilmente limitata nei prossimi due anni. Le sue scelte in politica economica, che oltre a una riduzione delle imposte hanno previsto un’espansione fiscale pro-ciclica, hanno sicuramente stimolato la crescita spingendo al rialzo anche i mercati.

Tuttavia, la spaccatura tra il Senato e la Camera e la contrapposizione tra l’agenda dei repubblicani e quella dei democratici rendono altamente improbabile qualsiasi accordo su ulteriori politiche espansive.

Il passaggio dai picchi raggiunti dal presidente Trump (tra cui predominano l’ottima performance registrata dall’indice S&P 500 e il miglioramento dei dati economici) a uno scenario più convenzionale, probabilmente, sarà ulteriormente enfatizzato dal ritmo di rialzi della FED; un inasprimento della politica monetaria non è irragionevole con l’inflazione vicina al target prestabilito e la disoccupazione al 3,7%. Sospetto che Trump muoverà nuove critiche nei confronti dell’Istituto centrale da qui in avanti, soprattutto perché (attualmente) non può interferire con la politica monetaria!

Guardando alle elezioni presidenziali nel 2020, a nostro avviso, Trump non sarà in grado di favorire un’accelerazione dell’attività economica, oltre che una rinnovata spinta al rialzo della fiducia delle imprese o dei mercati, al fine di aumentare il sostegno per la sua campagna di ri-elezione. Pertanto, potrebbe invece puntare sull’espansione delle aree che può controllare senza il contributo del Senato e del Congresso – tra cui ad esempio la politica estera, il commercio e il livello di antagonismo dall’account Twitter.

In sostanza, i risultati elettorali delle elezioni di mid term sembrano essersi rivelate un “non-evento”. Ieri l’indice S&P ha chiuso lievemente al rialzo, mentre il rendimento dei Treasury decennali USA è sceso leggermente al di sotto del livello del 3,2%. I mercati torneranno presto a focalizzare la loro attenzione sulla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, in vista dell’incontro tra Xi Jinping e Trump che si terrà verso la fine di questo mese al G20, in Argentina.

La perdita dei Repubblicani alla Camera non implica un rallentamento economico o una correzione del mercato. Sfortunatamente, è più che altro probabile che andremo incontro a una maggiore volatilità, ma, allo stesso tempo, a una maggiore attenzione alla valutazione, ai fondamentali e alla diversificazione; uno scenario che dovrebbe presuporre un contesto migliore per i selezionatori di titoli e gli asset allocator.

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