Per i mercati di frontiera è difficile trovare la via della crescita

A cura di Morningstar
La frontiera continua a far soffrire gli investitori. La categoria Morningstar dedicata ai fondi specializzati nell’azionario dei mercati non ancora emergenti nell’ultimo mese (fino al 6 novembre e calcolata in euro) ha perso più dell’1%, portando a -11,3% la performance da inizio anno. Insomma, continua la ritirata dopo il +10% circa fatto segnare nel 2017.
Categoria Morningstar Global Frontier markets equity da inizio anno
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Dati in euro aggiornati al 6 novembre 2018 Fonte: Morningstar Direct
C’è chi si salva
Non per tutti i fondi, tuttavia, sono state quattro settimane fallimentari. Fra i 13 strumenti presenti nell’universo venduti in Italia, Schroder ISF Frontier Markets Eq B Acc USD nel periodo è riuscito a portare a casa un +0,63%. Secondo i dati di portafoglio aggiornati al 30 settembre 2018, il gestore investe principalmente (53,8% degli asset) nei mercati di frontiera dell’Africa e del Medio Oriente. Una percentuale in linea con quella del benchmark di riferimento (MSCI Frontier Markets NR USD), ma superiore a quella della media di categoria (43,7%). A livello settoriale il manager sovrappesa i servizi finanziari, il real estate e gli industriali.
Frontiera in ordine sparso
Come i cugini più grandi emergenti, i mercati di frontiera continuano a mostrare un andamento estremamente frammentato. “Libano, Nigeria e Sri Lanka sono le zone più deboli al momento”, spiega uno studio firmato da Manraj Sekhon e Chetan Sehgal, rispettivamente Chief Investment Officer e Senior Managing Director – Director of Portfolio Management di Franklin Templeton Emerging Markets Equity. “La Nigeria è stata appesantita da una lenta crescita economica, alta inflazione e un declino degli investimenti stranieri. Il tutto è peggiorato dalle incertezze legate alle elezioni generali che si terranno a febbraio 2019. Le valutazioni equity in Sri Lanka sono state colpite da una svalutazione della rupia e dai problemi nel rifinanziamento del debito. Meglio si sono comportati Bahrain, Oman e Kuwait. Nel caso dell’ultimo paese, in particolare, sta facendo premio la prossima inclusione nell’indice MSCI Emerging markets”.

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