A Piazza Affari la spinta propulsiva non si è ancora esaurita: i titoli da monitorare

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com dell’8 novembre 2018

Nell’ultima intervista aveva detto di attendersi uno sviluppo rialzista per il Ftse Mib che di fatto sta allungando il passo. Il recupero in atto ha ancora cartucce da sparare?

Mi aspetto che il nostro indice possa raggiungere quantomeno il primo obiettivo che individuo in area 20.160/20.165 punti. Una volta raggiunta questa soglia, magari dopo una pausa di consolidamento di breve, il Ftse Mib potrebbe chiudere il gap a quota 20.320 punti, lasciato aperto lo scorso 8 ottobre, per poi allungare il passo verso i 20.855 punti ed eventualmente fino ai 21.000 punti. E’ possibile che il raggiungimento di quest’ultimo livello possa avvenire un po’ più in là nel tempo, magari nella prima o nella seconda settimana di dicembre. Per un’operatività di breve è essenziale osservare in maniera rigorosa uno stop loss in area 19.000, sotto cui potremmo assistere ad una correzione con un test dei minimi dell’anno in area 18.400.

Ubi Banca ieri è sceso dopo i risultati trimestrali, mentre si è spinto in avanti Bper Banca. Cosa può dirci di questi due titoli?

Dal punto di vista tecnico Ubi Banca stenta a confermare l’inversione rialzista dopo il minimo di fine ottobre e con le ultime due sedute ha violato il supporto dinamico ascendente a quota 2,75 euro. Se questa violazione sarà confermata potremmo assistere ad una nuova correzione con target sui minimi di ottobre a 2,55 euro, per poi guardare a nuovi minimi in area 2,35/2,3 euro. Dal punto di vista operativo solo l’eventuale superamento della soglia dei 3 euro potrebbe innescare un credibile uptrend per Ubi Banca, ma sono molto scettico che ciò possa accadere.

Per Bper Banca si può fare un discorso simile a quello fatto poc’anzi per Ubi Banca, visto che il titolo nelle ultime giornate ha violato a 3,4 euro il supporto dinamico ascendente di breve periodo. Se non sarà oltrepassata la resistenza statica a 3,5 euro, potremmo assistere prima ad un ritorno sui minimi di novembre a 3,2 euro, per poi scivolare su valori più bassi al di sotto dei 3 euro.

Enel ieri è salito sulla scia dei conti trimestrali. Qual è la sua view sul titolo?

Dal punto di vista tecnico Enel proprio ieri ha generato un significativo segnale rialzista con il superamento a quota 4,45 euro della trendline discendente di medio termine. Quest’ultima impediva ai corsi di intraprendere un uptrend dall’inizio di maggio scorso, per cui è molto significativo il segnale dato ieri. Gli indicatori tecnici sono ancora distanti dalla zona di ipercomprato e mercato permettendo potremmo assistere ad un allungo verso i 4,65/4,7 euro prima e in seguito verso i 4,85 euro, dove è stato lasciato aperto un gap ribassista lo scorso 23 luglio. L’eventuale ritorno sotto quota 4,45 euro archivierebbe quello di ieri come un falso segnale rialzista e ciò che ne conseguirà sarà un inevitabile ritracciamento.

Come valuta i segnali rialzisti inviati nelle ultime sedute da Campari?

Campari sta allungando ulteriormente il passo dopo aver confermato l’inversione rialzista avvenuta a metà ottobre con il superamento a quota 7,075/7,1 euro della trendline discendente di medio termine. Su questo livello il titolo ha inoltre incrociato al rialzo la media mobile a 50 giorni e direi che ora Campari potrebbe tornare in breve tempo a testare l’area compresa tra i 7,75 e 7,9 euro. Dopo una salutare fase laterale di consolidamento il titolo potrebbe spingersi a segnare nuovi massimi in area 8,15/8,2 euro. A chi volesse posizionarsi su Campari consiglio di fissare uno stop loss sulla media mobile a 50 giorni ossia a 7,075 euro.

Ci sono altri titoli che vuole consigliarci a Piazza Affari? A quali consiglia di guardare in particolare ora?

Al di fuori del paniere del Ftse Mib sto seguendo Erg che ieri ha vissuto una seduta molto positiva, dopo aver testato in area 16 euro il supporto statico di medio termine. Da questo livello è partito un rimbalzo tecnico del titolo, ma per poter assistere ad una credibile e duratura inversione rialzista i corsi dovranno anche superare area 17,3 euro. Su questo livello passa la trendline discendente che rappresenta il limite superiore del canale ribassista all’interno del quale Erg si muove dalla seconda metà di luglio.
Oltre i 17.30 euro avremo un primo target per il titolo a quota 18 euro e in seguito a 18,55 euro, oltre i quali si guarderà ai 19/19,1 euro.

 

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