Italia ancora sotto pressione

Di Jon Day, gestore reddito fisso di Newton IM (BNY Mellon IM)

Il governo italiano non si è smosso dalla propria posizione, salvo che per esprimere la volontà di accelerare il programma di privatizzazione all’1% del PIL nel 2019, e per richiedere flessibilità in merito agli sforzi di supporto alla popolazione per le alluvioni e il crollo del ponte di Genova. La palla torna adesso all’Unione Europea, che ha tre settimane per decidere se attuare la Procedura di deficit eccessivo per l’Italia.

Queste notizie non dovrebbero offrire alcun sollievo, nel breve termine, ai titoli italiani, poiché non segnano la fine immediata dell’incertezza politica. Con la BCE pronta a concludere il proprio programma di quantitative easing alla fine dell’anno, è probabile che le obbligazioni italiane resteranno sotto pressione, con la necessità di trovare nuovi acquirenti.

Il governo italiano corre un grande rischio nell’aumentare la propria richiesta di finanziamenti proprio quando la dipendenza dagli investimenti privati sta aumentando. Dal mercato dovranno probabilmente arrivare 30 o 40 miliardi di euro aggiuntivi per soddisfare le esigenze di finanziamento dell’Italia.

 
 

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