Movimenti sospetti sul franco!

L’EurUsd ha chiuso la sessione americana sui minimi di giornata, passando dal massimo relativo di 1.4001 al minimo di 1.3872, l’UsdJpy ha recuperato terreno arrivando a toccare quota 96.68 ed il UsdChf, dopo aver toccato 1.0760 si è riportato sopra 1.0800 avendo toccato un massimo a 1.0898.
Dollaro dunque in lieve recupero contro le principali valute. Questo fatto può essere attribuito alle dichiarazioni rilasciate dalla BBA (British Bankers’ Association), secondo le quali sarà permessa ad un numero maggiore di istituti la partecipazione alla daily survey dalla quale scaturisce il Libor (London InterBank Offered Rate – che rappresenta il benchmark per più di 360 trilioni di dollari di prodotti finanziari). Le borse hanno chiuso in territorio leggermente positivo, comportamento tipico di una fase correttiva che vede inizialmente resistere i supporti ma che potrebbe, per via della volatilità in aumento, estendersi per qualche decina di punti sotto i livelli critici. La vera notizia di ieri è stato però il movimento di EurChf che avremo modo di vedere più avanti. La SNB ha lasciato il target Libor 3 mesi invariato a 0.25% e sta continuando il programma di acquisti di bonds denominati in franchi svizzeri. Sebbene i rischi deflattivi sembrino essere rientrati,  quelli disinflattivi sembrano costanti e dunque, il rischio che avvengano dei rallentamenti dei prezzi è sempre più concreto. L’Istituti Centrale si aspetta un target per il tasso di inflazione pari a -0.5% quest’anno, mentre lo vede in salita dello 0.4% l’anno venturo.
Dal lato macroeconomico da notare la pubblicazione delle vendite al dettaglio inglesi relative al mese di maggio (-0.6% su base mensile, peggiore del +0.3% atteso – -1.6% su base annuale contro un consensus di -0.4%). Rilasciati anche i risultati relativi alle nuove richieste di disoccupazione americane risultate 608k unità (7.000 in più della settimana precedente) ed ai leading indicators di maggio attesi 0.9% ma usciti leggermente migliori a 1.2%. Pubblicato anche il Philadelphia Fed di giugno, uscito a -2.2, migliore dell’atteso -17.
Per oggi non sono previsti dati importanti.
Il cambio Eurodollaro continua ad essere di difficile interpretazione, nonostante sembri rientrato di forza in una tendenza rialzista: un grafico orario aiuta ad individuare il supporto per la giornata di oggi, 1.39, e il punto obiettivo a 1.4050, confermato peraltro dalla trendline discendente di lungo periodo, questa volta su un timeframe giornaliero.

Passando al cambio EurChf abbiamo assistito ieri a movimenti piuttosto sospetti: non appena i prezzi hanno raggiunto il livello universalmente riconosciuto ed indicato da tempo come supporto, 1.5010, nel giro di 30 minuti vi è stata una ripresa 170 punti. La Swiss National Bank ha rifiutato di commentare la notizia ma appare per lo meno singolare che questo sia avvenuto dopo che la stessa Banca abbia indicato un eccessivo rafforzamento della valuta di casa. Ad ogni modo ci troviamo di nuovo all’interno del range descritto più e più volte con la consapevolezza che probabilmente 1.50 sarà un livello complicato da superare: sul breve, con l’ausilio di un grafico a 10 min, possiamo considerare interessante il livello di supporto di 1.5090 con 1.5160 come punto obiettivo o resistenza.

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