Giappone: flessione solo temporanea per il Pil?

Di Tuan Huynh, cio Apac, Dws

Nel 3°trimestre il PIL giapponese è diminuito dell’1,20%, rispetto al +3% annuale destagionalizzato messo a segno nel trimestre precedente. Questo calo stato era ampiamente previsto dagli analisti dopo la serie di calamità naturali abbattutesi sul Giappone nel periodo in esame. Tra queste ricordiamo il terremoto a Hokkaido, il tifone che ha costretto alla chiusura temporanea l’aeroporto di Kansainonché le intense piogge e gli allagamenti nel Giappone occidentale. Queste intemperie potrebbero avere influito sulle attività economiche delle famiglie e delle imprese. In particolare, alla flessione del PIL nel trimestre potrebbero avere contribuito l’interruzione della produzione e la sospensione degli investimenti delle aziende.

Nel trimestre in esame all’economia ha nuociuto anche la decelerazione del settore informatico. Le esportazioni di componenti e dispositivi elettronici hanno rallentato il passo e di conseguenza sono aumentate le giacenze.

Tuttavia questo calo del PIL nel 3°trimestre potrebbe essere temporaneo e nel 4°trimestre la ripresa delle attività economiche delle famiglie e delle aziende potrebbe riportare l’espansione economica giapponese in territorio positivo. La scarsità di manodopera ha indotto le aziende giapponesi ad massicci investimenti nell’automazione e nella tecnologia, ma anche il tasso d’interesse reale negativo potrebbe rivelarsi un fattore favorevole alla prosecuzione gli investimenti.

Sul fronte dell’inflazione, nel 3°trimestre i prezzi dei prodotti inclusi del paniere di misurazione del PIL hanno registrato il primo calo negli ultimi cinque trimestri, pari a -0,30% su base annua. Questa flessione è attribuibile principalmente al deflatore dei prezzi costituito dai prodotti importati. Tuttavia, poiché il deflatore della domanda interna è in territorio positivo da sei trimestri consecutivi e nel trimestre in esame si è attestato a +0,70% annuo, riteniamo che il Giappone potrà continuare a cercare il modo di risolvere il suo antico problema della deflazione.

Per quanto riguarda la futura politica monetaria, a nostro avviso nel futuro immediato la Banca del Giappone potrebbe proseguire l’attuale strategia ultra-espansionista. Nonostante la fiducia nella ripresa dell’economia nel 4°trimestre, le esportazioni giapponesi sono ostacolate dalla decelerazione dell’espansione economica cinese e dal probabile rallentamento di Stati Uniti ed Europa nel 2019. Dato questo contesto di flessione della domanda estera, una stretta monetaria non può essere data per scontata. Infatti, poiché il Giappone sta ancora cercando di uscire dalla deflazione, una politica monetaria espansiva resta necessaria per avere la certezza di trovare una soluzione duratura nel tempo.

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