Fope: l’analisi di Websim

A cura dell’Ufficio Studi di Websim.it
Il Gruppo Fope (acronimo di Fabbrica oreficeria preziosi esportazioni) è una storica casa vicentina fondata da Umberto Cazzola nel 1929, opera nell’ambito della gioielleria di alta gamma. La società è conosciuta per il design caratteristico dei suoi prodotti, monili preziosi costituiti da una catena in maglia elastica.
Già nel nome è espressa la forte vocazione internazionale della società (l’80% del fatturato proviene dall’estero) che possiede oltre 600 punti vendita distribuiti in circa 50 Paesi. Germania, Regno Uniti e Stati Uniti sono i mercati con la maggior presenza e garantiscono il 20% del fatturato ciascuno.
Negli Stati Uniti Fope è presente con la controllata Fope Usa, mentre Fope Services è attiva nel mercato arabo.

Azionariato 
Le quota di maggioranza appartengono a Ines Cazzola (37%) e a Giulia Cazzola (10,2%). Seguono Umberto Cazzola (10,2%), e Diego Nardin 6,4%. Esperia Servizi Fiduciari possiede il 5,8%, il mercato il 13,7%.
Strategia di investimento
Il core business di Fope include tutte le fasi di realizzazione dei gioielli sino al prodotto finito: ideazione, realizzazione del prototipo, assemblaggio e distribuzione.
Il processo di produzione implica l’applicazione dei metodi artigianali, combinati alle tecnologie più avanzate.
Il modello di business prevede lo sviluppo di partnership con le gioiellerie. La commercializzazione avviene senza l’ausilio di distributori intermediari, ma scegliendo punti vendita di fascia medio-alta in grado di gestire correttamente il rapporto con la clientela.
La strategia di marketing mira all’aumento della brand awardness (l’esperienza del cliente con il marchio) e della fedeltà del cliente. A questo fine, il gruppo partecipa alle più importanti fiere del settore, come quella domestica denominata “Vincenza Oro”, che nell’ultima edizione ha accolto più di 1500 brand. Fope presenzia anche alle più importanti manifestazioni internazionali.
Per raggiungere un pubblico più vasto, il gruppo si promuove sia mediante la pubblicità su stampa, sia attraverso canali televisivi (la società ha partecipato alla pubblicità tv di Banca Mediolanum ed è stata sponsor del film “L’età imperfetta” di Ulisse Lendaro).
Fope intende perseguire la crescita all’estero, consolidando la sua presenza in Germania, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, senza trascurare il mercato domestico, che presenta una crescita costante.

Ultimi risultati di bilancio

La società ha chiuso il primo semestre 2018 con un fatturato pari a 15,28 milioni di euro, in incremento del 13,3% su base annua (13,48 milioni nel primo semestre 2017).
L’Ebita è arrivato a 3,16 milioni di euro, con una variazione positiva pari a 79% rispetto al dato del 2017 (1,76 milioni).
L’Ebita margin è cresciuto del 20,7% (13,1% nello stesso periodo dello scorso anno).
Da sottolineare il forte aumento dell’Ebit  +92,3%, a 2,62 milioni (1,36 milioni il primo semestre 2017).
L’utile netto ha raggiunto la cifra di 1,9 milioni, il doppio rispetto agli 0,8 milioni dello scorso anno.
La posizione finanziaria netta è stata pari a 2,88 milioni (1,17 milioni al 31 dicembre 2017).
Il capitale investito netto è arrivato a 16,02 milioni di euro (13,9 milioni alla fine del 2017), mentre il patrimonio netto si è attestato a 13,13 milioni di euro (11,92 milioni alla fine del 2017).
Newsflow recente
Secondo una ricerca de Il Sole24Ore, Fope si trova fra le 350 aziende italiane con maggiori livelli di crescita dei ricavi.
Lo studio intitolato “Leader della Crescita”, è stato condotto da “Il Sole 24 Ore e Statista”, portale web tedesco che mette a disposizione dati e ricerche in ambito economico.
Rating analisti
Il titolo è coperto da due broker.

Integrae Sim ha assegnato il giudizio Buy con target price a 9 euro. Il giudizio positivo è stato determinato, oltreché dai risultati di bilancio, dalla forte riconoscibilità del marchio e dalla tipologia di processo produttivo, che prevede l’applicazione delle tecnologie in grado di far risparmiare tempi e costi.
Il broker ha quindi aumentato le stime sul periodo 2018-2022.
Per il 2018, la stima del fatturato è stata alzata in settembre a 31,1 milioni di euro, da 28,4 del 2017. I ricavi arrivano a 33,6 milioni nel 2019, 36,3 milioni nel 2020, 39,2 milioni nel 2021 e 42,3 milioni nel 2022.
Sempre in rialzo anche l’utile netto, visto a 2,7 milioni nel 2018, da 2,4 del 2017. Si sale a 3,4 milioni nel 2019, 3,6 nel 2020, 3,9 nel 2021 e 4,2 nel 2022.
Irtop Research, a seguito della buona semestrale, ha aumentato il target price portandolo a 9,5 euro da 8,85 euro.
Per quanto riguarda le stime, il broker, per l’anno 2018, ha mantenuto invariate quelle sui ricavi (30,8 milioni di euro), alzando invece quelle relative all’utile netto (visto a 2,5 milioni di euro, da 2,1 milioni precedenti). Il debito netto è visto a 2,7 milioni di euro.
I ricavi sono visti a 33,9 milioni di euro (2019) e 37,3 milioni (2020).
L’utile netto è stimato a 2,8 milioni (2019) e 3,4 milioni (2020).
Il debito netto del 2019 è previsto a 2,6 milioni di euro.
L’upside (potenziale di crescita) rispetto all’ultima quotazione è del 46% per Irtop e del 39% per Integrae.

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