Incertezza sul dollaro

Non accenna a modificarsi lo schema che sta caratterizzando le sedute operative degli ultimi mesi. Il dollaro vive continuamente fasi altalenanti, spesso decorrelate dalle notizie che di tanto in tanto vengono pubblicate e alcune volte anche in netto contrasto, e questa incertezza si riflette naturalmente sulle decisioni degli investitori, che sono bombardati da tutta una serie di notizie più o meno vere tali da confonderli sulle decisioni strategiche da assumere. Per questa ragione si continua a rimanere nei range trading soliti anche se qualche preoccupazione il dollaro la da. Nelle ultime settimane infatti è emersa la possibilità di un downgrade del debito Usa che però ieri è stato smentito da Moody’s. Ci saremmo pertanto attesi un recupero del biglietto verde che invece non c’è stato e la ragione sembra essere esclusivamente legata all’andamento dei mercati azionari. Quando la Borsa sale o recupera, il dollaro scende e viceversa, quindi l’unico legame ancora valido sembra questo, mentre sia le notizie macro, ma soprattutto le notizie sul futuro del dollaro come valuta di riserva internazionale appaiono avere effetti assolutamente contrastanti. La stessa Agenzia di Rating, ovvero Moody’s, dopo aver lasciato intendere che il debito Usa non verrà declassato, ha però affermato che un declino troppo rapido del biglietto verde o una sua perdita di status di valuta di riserva internazionale, avrebbe l’effetto di far crescere enormemente i costi di Funding e questo porterebbe al declassamento del debito. Questa notizia avrebbe dovuto far scendere i mercati azionari e salire il dollaro ed invece così non è stato. Quindi si vive alla giornata, cercando di individuare i punti tecnici di swing, ovvero quei livelli o di inversione o di continuazione per capire i movimenti che ci aspettano.

Il grafico di EurUsd ci mostra il trend di breve in atto che sembra avere obiettivi minimi in area 1.4140 e 1.4175 da dove ci potremmo attendere una correzione più o meno forte verso 1.4000 e poi da li capiremo se siamo ancora in una fase laterale per cui ci si potrà attendere un  nuovo ribasso oppure se i livelli di 1.4150-75 saranno violati per un test dell’area 1.4300-1.4350. Stesso discorso sembra valere per il UsdChf che scende impulsivamente con una accelerazione maggiore di quanto invece non salga EurUsd e la ragione sembra legata al tentativo del mercato di testare le reali intensioni della Banca Nazionale Svizzera che a più riprese la settimana scorsa è intervenuta cercando di vendere franchi nel tentativo di evitarne il rafforzamento contro Euro.

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