Pace già finita tra Usa e Cina?

A cura di Wings Partners Sim

L’avvicinamento tra Stati Uniti e Cina dello scorso fine settimana è ormai un lontano ricordo, con l’arresto del vertice finanziario di Huawei chiesto da Washington ad un aeroporto in Canada che è tornato ad incrementare le tensioni. La decisione di richiedere il fermo per Wanzhou Meng, CFO della compagnia, è stato ufficialmente dovuto agli affari fatti con l’Iran aggirando le sanzioni americane (si vocifera agevolati dalla banca di Hong Kong HSBC).

Secondo i cinesi si tratterebbe tuttavia di un pretesto, per fermare l’avanzata della Huawei nella costruzione delle infrastrutture del network 5G sul suolo statunitense, che viene visto come di importanza strategica e come il futuro delle telecomunicazioni, che hanno un ruolo chiave nell’era moderna. A rendere più sensibile l’argomento è che la compagnia, il più grande produttore di smartphone e attrezzature per telecomunicazioni a livello mondiale, era stata accusata in passato di incorporato chip nei propri prodotti per spiare e fornire informazioni all’intelligence cinese.

Ad aggravare la questione è la tempistica con cui si svolta la procedura di arresto, ovvero poco prima dell’incontro tra Trump e Xi dello scorso sabato che aveva portato ad una tregue tra i Paesi e ripristi-nato i dialoghi per siglare un’intesa commerciale, interrompendo l’escalation di dazi incrociati. Se il Presidente USA fosse stato informato anticipatamente, avrebbe potuto concedere alla Cina un accordo forte del fatto che sarebbe stato poi Pechino ad alzarsi dal tavolo della trattativa, potendoli additare come “colpevoli”.

La reazione dei mercati è stata particolarmente negativa, con l’indice azionario S&P500 che ha aper-to in rosso, arrivando a perdere oltre due punti percentuali, prima di recuperare in chiusura ripor-tandosi in sostanziale parità. Anche il cambio tra euro e dollaro resta in un limbo che porta le contrattazioni a confermarsi poco sotto l’1,14, mentre le materie prime sono state più volatili ed esposte al cambiamento degli umori degli operatori.

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