Usa, valutazioni ora più interessanti

A cura di Anima Sgr
Europa: in attesa della risoluzione della Brexit. La view sulle Borse europee, alla luce delle considerazioni su Brexit e Italia, si conferma tatticamente neutrale. Nell’ultimo mese l’indice dell’attività manifatturiera (PMI) ha registrato un ulteriore ribasso. L’economia europea rimane solida, con una crescita annuale del PIL reale vicina al 2%, ma le recenti tensioni geopolitiche hanno portato ad un rallentamento nei confronti dei trimestri precedenti.
Inoltre, nell’ultimo mese il numero di società che ha ricevuto revisioni negative sugli utili è stato maggiore rispetto a quelle con revisioni positive, con il rapporto tra le due al di sotto delle medie storiche Per quanto riguarda il posizionamento settoriale dei fondi che puntano sui mercati del Vecchio Continente, la view è positiva sul settore farmaceutico, neutrale sul comparto energetico, information technology (in quanto le società stanno registrando un trend positivo degli utili, accompagnato da una crescita strutturale) e delle telecomunicazioni.
Usa: le valutazioni si fanno più interessanti. Il giudizio sul mercato azionario americano resta neutrale. La recente correzione ha spinto le valutazioni ai livelli più interessanti degli ultimi 2 anni, il che, considerando il peso degli Stati Uniti negli indici globali, conferisce fiducia per quello che può essere il rendimento dell’investimento azionario nel futuro prossimo. Questa situazione fa sì che – tenendo anche conto di quanto detto in merito alle politiche monetarie – il mercato azionario americano resti l’elemento portante di tutti gli altri mercati azionari.
Borse emergenti: contesto meno sfidante. Il contesto di riferimento è diventato meno sfidante, complici le aspettative di riavvicinamento fra Stati Uniti e Cina sui temi commerciali e i toni più morbidi utilizzati dalla Fed circa il percorso di normalizzazione della sua politica monetaria. Inoltre, le valutazioni restano ancora depresse e un posizionamento scarico potrebbe dare ossigeno ad un eventuale recupero. L’atteggiamento proattivo da parte delle autorità cinesi per sostenere la crescita economica rappresenta un fattore molto importante: le misure di supporto adottate sono numerose ma non imponenti e pertanto ci vorrà tempo perché si vedano i primi effetti.
Spostandoci in America Latina, la politica resta in primo piano; spicca la divergenza di sviluppi fra Messico e Brasile: da una parte le decisioni di Manuel Lopez Obrador in tema di intervento dello Stato nell’economia hanno deluso gli investitori, dall’altra le prime nomine del neo Presidente Jair Bolsonaro hanno confermato un orientamento liberista apprezzato dai mercati. In generale, il giudizio sulle Borse emergenti resta positivo se pur sempre in modo selettivo.
Borse Asiatiche: Giappone in cima alle preferenze. Il Giappone insieme ai mercati emergenti resta fra le aree geografiche privilegiate e il giudizio al momento resta costruttivo. Nel corso di novembre, la correzione del prezzo del petrolio e il sentiment negativo hanno pesato sul mercato, tuttavia, il posizionamento sul mercato giapponese da parte degli investitori internazionali è sempre sottopesato e le valutazioni sono sempre più contenute. Alla luce delle caratteristiche del mercato nipponico riteniamo che la vera svolta (e il ritorno di flussi) si avrà non appena ci sarà più visibilità e chiarezza sulla situazione macroeconomica globale – e quindi in primis sui rapporti commerciali tra USA e Cina – e quindi una maggiore convinzione sulla crescita degli utili. Va segnalato che, nonostante la forte volatilità del mercato azionario globale, lo Yen non si è apprezzato in misura significativa.

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