Cresce a giugno la fiducia delle imprese

Secondo l’indagine condotta dall’ISAE dall’1 al 19 di giugno su un panel di circa 4.000 imprese, il clima di fiducia del settore manifatturiero ed estrattivo, considerato al netto dei fattori stagionali, si porta a 69,3 da 68,8 dello scorso mese, circa quattro punti al di sopra della media dei primi cinque mesi dell’anno.

Emergono lievi segnali di recupero circa lo stato attuale della domanda (più marcatamente in quella estera) e dei livelli della produzione, ma tornano ad accumularsi le scorte di magazzino. Il giudizio di un aumento delle giacenze di magazzino è coerente con un miglioramento delle attese sugli ordini e sulla produzione; segni di recupero emergono anche dalle attese relative all’occupazione. Scendono d’altro lato le previsioni delle imprese sui prezzi di vendita. Le valutazioni delle imprese sono diverse tra i principali comparti produttivi e nelle principali ripartizioni geografiche. A livello settoriale, si registra un miglioramento della fiducia nelle imprese produttrici di ben intermedi (dove l’indice passa da 65 a 65,7) ed un peggioramento in quelli di investimento (da 63,2 a 62,5 il saldo).

Segni di recupero vengono anche dalle usuali domande trimestrali sull’andamento delle esportazioni. Salgono giudizi e attese sul fatturato all’export e torna a crescere il rapporto tra i prezzi praticati sui mercati esteri e quelli interni. Torna ad aumentare però la quota di quanti segnalano la presenza di ostacoli all’esportazione, principalmente a causa di problemi legati alla dinamica dei costi, oltre che ad “altri motivi”, probabilmente nella situazione attuale associabili alla scarsità della domanda. Germania e Cina continuano inoltre ad essere i paesi percepiti come maggiori concorrenti sui mercati interni ed internazionali. Dal lato dei mercati di sbocco, infine, si rafforza il ruolo della Germania e del Regno Unito, a scapito di altri paesi UE; aumentano anche a giudizi degli imprenditori le quote verso altri paesi del mondo diversi da quelli europei e dagli Stati Uniti

Il saldo relativo ai giudizi sugli ordini si attesta a -61 (da -62), grazie ad un decisa ripresa della domanda estera (da -67 a -63) ed una più contenuta di quella interna (da -61 a -60). Rispetto allo scorso mese le imprese giudicano in recupero i livelli produttivi (da -58 a -56 il saldo) e la liquidità aziendale (da 3 a 5); le imprese segnalano, però, un lieve aumento delle scorte di magazzino (da 3 a 4). A livello settoriale, le imprese più ottimiste sono quelle che operano nel comparto dei beni di investimento, dove i giudizi sugli ordini recuperano di quattro punti (passando da -70 a -66). Il miglioramento in questo comparto è spinto dal giudizio decisamente più positivo che le imprese hanno sui livelli della domanda estera (da -72 a -66 il saldo); sale anche leggermente la liquidità (da 1 a 2) . Sono invece stabili i livelli di produzione (-65 il saldo) e si accumulano nettamente le scorte di magazzino (da 5 a 11). Più caute sono le imprese dei beni intermedi che esprimono giudizi positivi per gli ordini nel complesso (da -71 a -69; da -71 a -70 la domanda interna, da -72 a -71 quella estera). Le imprese di questo comparto ritengono stabile la liquidità aziendale (4 il saldo) e le scorte di magazzino (ad 1 il saldo) ed in recupero, per il terzo mese consecutivo, i livelli produttivi (da -67 a -65).

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