Chrysler-Fiat: niente Power Point per Sergio Marchionne

Si sa Sergio Marchionne è un uomo d’azione a cui non piace perdere tempo. Sarà per questo che il suo arrivo in Chrysler deve avere sconvolto i ritmi dei manager americani.

Prima tiene il discorso di insediamento davanti a tutta la compagnia con a fianco una fiammante Fiat 500 (foto) poi trasferisce la sua sede operativa allo stesso piano dei manager (anziché la suite del 15esimo piano, Marchionne ha optato per un locale del quarto, accanto al centro di coordinamento tecnico, per essere più vicino a ingegneri e manager, e agevolare le attività quotidiane di «decision making»).

Ora si scopre che anche presentazioni e dissertazioni troppo lunghe non sono nelle corde del manager.

Per andare d’accordo con l’uomo della rinascita Fiat infatti non bisogna indugiare troppo in presentazioni e spiegazioni cervellotiche. Sembra infatti che Sergio non ami i “Power Point” troppo lunghi ne tanto meno vuole che i propri manager si dilunghino nell’illustrare le problematiche di un progetto.
 
La leggenda narra che durante un meeting con i suoi manager, Marchionne avrebbe risposto così a un manager al termine di una lunga presentazione fatta al computer: “Bene, vedo che sei molto preparato su Power Point ma qual’è il succo del discorso?”. 

Battute a parte, l’arrivo di Marchionne è stato accolto positivamente da manager e stampa Usa.

Secondo un sondaggio condotto dal blog Autoevolution, il 52% dei lettori ha detto che Marchionne ha tutti i numeri per risollevare le sorti di Chrysler. Società che lo scorso 11 giugno lo ha incoronato nuovo Chief Executive Office di Chrysler Group LLC, nuove entità risorta dalla bancarotta e che oggi controlla i marchi Chrysler, Jeep, Dodge e Mopar.

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