Citigroup bacchettata dalle autorità Giapponesi

Senza licenza per un mese. Non si tratta della patente di guida ma della licenza per operare nel mercato retail sotto forma di banca. Questo è l’ultimo provvedimento della Japan Financial Services Agency, l’autorità di controllo giapponese che ha ‘sospeso‘ dal 15 luglio al 14 agosto tutte le attività retail di Citibank Japan Ltd “compresa qualsiasi forma di pubblicità e forma di sollecitazione dei propri prodotti”.

La decisione sarebbe conseguenza diretta della scarsa trasparenza  e governance dimostrata dal gruppo; bassa trasparenza che mancherebbe nella commercializzazione di determinati prodotti e che era già stata fatta notare in un precedente richiamo, datato 17 settembre 2004. Oltre a questo la banca non avrebbe rispettato la legislazione contro il riciclaggio.

Tutto questo accade mentre il gruppo guidato da Vikram Pandit punta a cedere le attività di asset management attive nel sol levante. Secondo la stampa Citigroup sarebbe prossima alla cessione della propria unit di AM alla Sumitomo Trust & Banking Co. La transazione dovrebbe chiudersi ad un prezzo di 100 miliardi di yen (1 miliardo di dollari). Dal canto suo il portavoce di Sumitomo Trust, Yasushi Kojima, ha declinato qualsiasi commento così come il portavoce di Citigroup a Tokyo.

Lo scorso gennaio, Citigroup, banca simbolo della crisi finanziaria con perdite dichiarate per 100 miliardi di dollari (tra perdite d’esercizio e svalutazioni) ha messo in vendita diverse attività ritenute non core; tra queste la Nikko Asset, società entrata nel perimetro Citi dopo l’acquisizione di  Nikko Cordial Corp avvenuta oltre un anno fa ad un prezzo di 1,5 trilioni di yen.

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