Piazza Affari alla prova del supporto. Le azioni sotto i riflettori

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 21 dicembre 2018

Il Ftse Mib si sta riportando in direzione dei minimi dell’anno dopo aver fallito il recupero oltre area 19.000. Cosa si aspetta per le ultime giornate del 2018?

Il focus è indubbiamente sui minimi dell’anno e sarà importante che il Ftse Mib riesca a tenere ora i 18.375 punti, dove si sta creando un valido supporto statico. Potremmo anche assistere ad un nuovo avvicinamento di questa soglia che porterebbe ad un quadruplo minimo, ma parlerei più che altro di un nuovo test del supporto. Con la tenuta dei minimi si assisterà ad un nuovo rimbalzo, con primo target in area 19.000 e obiettivo successivo in area 19.600/19.670. Con uno movimento di questo tipo il Ftse Mib proseguirebbe nel trading range in atto dalla seconda metà di ottobre scorso. Se al contrario i 18.400/18.375 punti saranno violati al ribasso, assisteremo ad una discesa su nuovi minimi, evento da non escludere al momento. In tal caso avremo target anche al di sotto dei 18.000 punti, con il rischio di una flessione fin verso i 17.500 se la discesa dovesse rivelarsi particolarmente accentuata. Personalmente propendo più per un movimento laterale, quindi mi aspetto un nuovo test dei minimi dell’anno, con successivo rimbalzo.
In sintesi non escludo un ritorno sul bottom 2018, ma ritengo improbabile una violazione decisa dello stesso.

Unicredit ieri è stato il peggior titolo del Ftse Mib, ma le vendite hanno colpito anche Intesa Sanpaolo. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Non vedo bene Unicredit che dal punto di vista tecnico ha violato il supporto statico a 10,4 euro, con scambi superiori alla media. Tra l’altro gli indicatori tecnici, almeno i principali, non sono ancora entrati in zona di ipervenduto, per cui non è da escludere un’ulteriore flessione dei corsi, anche sotto la soglia dei 10 euro. Solo una conferma del ritorno del titolo oltre gli 11 euro, dove passano la resistenza di breve-medio termine e la media mobile a 21 sedute, potremmo assistere ad una credibile inversione di tendenza. Un simile scenario potrebbe riportare Unicredit in area 11,9 euro, ma vedo lontana questa possibilità e sono più propenso ad un’ulteriore correzione.

Intesa Sanpaolo, diversamente da Unicredit, non ha ancora violato l’analogo supporto statico di breve termine posto in area 1,85 euro. Il segnale generato ieri dal titolo è negativo, con l’incrocio al ribasso delle media mobili a 21 e a 50 sedute, coincidenti in area 2 euro. Potremmo assistere ad un’ulteriore correzione di Intesa Sanpaolo verso quota 1,85 euro, ma se questo livello dovesse dimostrarsi un valido sostegno, si potrà avere una reazione con obiettivo area 2,1 euro.

Azimut continua a scivolare pesantemente al ribasso, allontanandosi da quota 10 euro. Qual è la sua view su questo titolo?

Azimut sta letteralmente affondando, con scambi superiori sia alla media mensile che a quella trimestrale. Dal punto di vista tecnico, i principali indicatori e oscillatori sono ormai in area di ipervenduto. Nel breve non è da escludere un ulteriore calo verso i 9,5 euro, ma in seguito una reazione ci dovrà essere. In primo luogo sarà indicato dalla società il sostituto del CEO dimissionario, e in secondo luogo evidenzio che ai valori attuali il rendimento del dividendo di Azimut è del 9,7%. Quando qualche istituzionale vede questi valori, inizia a farci un pensiero e ad acquistare il titolo. Un recupero dai 9,5 euro vedrà un primo target in area 10 euro e in seguito verso la soglia dei 10,3/10,5 euro.

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Generali e cosa prevede per questo titolo nel breve?

Generali prosegue nel canale rialzista iniziato la seconda metà di ottobre e dopo aver di recente confermato la tenuta del supporto dinamico a 14,25 euro, ha recuperato e il rimbalzo è stato confermato nella seduta di mercoledì dall’incrocio al rialzo della media mobile a 21 sedute a 14,5 euro. Oltre i 14,75 euro, primo livello di resistenza, i successivi target si possono individuare a 15,1 e a 15,25 euro, dove è stato aperto un gap-down lo scorso 28 settembre.  Al di sopra dei 15,25 euro si guarderà ai 15,5/15,6 euro, consigliando a quanti volessero acquistare Generali di fissare uno stop loss a 14,4 euro, dove troviamo ora il supporto dinamico ascendente di breve termine.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Sto monitorando Prysmian che nelle ultime sedute ha generato significativi segnali rialzisti, superando a quota 16,85 euro la trendline discendente di breve-medio termine e prima incrociando al rialzo a 16,78 euro la media mobile a 50 sedute. Questo movimento è accompagnato da scambi superiori alla media mensile e potrebbe spingere il titolo verso i 18,6 euro prima e in seguito, dopo una pausa laterale di consolidamento, in direzione dei 20 euro. Un acquisto di Prysmian andrà corredato da uno stop loss a 16 euro, dove coincidono al momento il supporto statico di breve e la media mobile a 21 sedute.

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