Il sentiment è ancora negativo: la view di Pictet

A cura di Andrea Delitala, Head of Investment Advisory e Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management
A dispetto di notizie marginalmente positive sul fronte macro da FED (con Powell che corregge il tiro rispetto ad Ottobre e indica una maggiore vicinanza al livello di neutralità dei tassi) e commercio (con l’incontro di Buenos Aires Trump-Xi Jinping andato meglio delle previsioni) i mercati finanziari continuano ad attraversare un momento difficile con pesanti correzioni ad inizio dicembre su tutte le asset class.
I timori macro con curva obbligazionaria USA sempre più piatta (segnala il rischio potenziale recessione nei prossimi 12mesi) e l’arresto del CFO del colosso IT-Telecom cinese (Huawei) sono stati in cima alle preoccupazioni degli investitori nei giorni scorsi. Il sentiment è negativo a dispetto di dati macro che almeno negli USA continuano a mantenersi buoni (crescita impiego buona, ISM sopra quota 60) e valutazioni riportate su livelli sensibilmente più bassi rispetto ad inizio anno (P/E 12mesi 15 volte su S&P500).
Restiamo investiti sul mercato, ritenendo i premi di rischio sufficientemente elevati per tollerare livelli di volatilità (soprattutto su S&P500) più alti. Le nostre attese erano per una ripresa dei mercati, in seguito ad un flusso di notizie a nostro avviso positivo: evidentemente sentiment e posizionamento stanno pesando più del previsto, pertanto ci asteniamo dall’incrementare il rischio di portafoglio.
Sul reddito fisso, il BTP con la recente ripresa delle trattative tra Roma e Bruxelles sembra aver preso una direzione incoraggiante, almeno nel breve termine.  Sulla componente azionaria continuiamo a preferire emergenti e tatticamente alcuni settori nei quali incontriamo valore (comparto auto, settore energia e comparto bancario in Europa). Non abbiamo apportato cambiamenti significativi al portafoglio ad eccezione di un incremento delle protezioni tramite Yen e Oro; crediamo che difficilmente la FED vorrà essere troppo aggressiva, pertanto la presenza del dollaro come strumento di difesa del portafoglio è in questo momento contenuta.

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