2019, dobbiamo temere un ulteriore ribasso dei mercati?

A cura di Nadège Dufossé, CFA, Head of Asset Allocationdi Candriam

C’è sempre una forte tendenza a proiettare il trend di fine anno sull’anno successivo. Dopo la severa correzione del mese di ottobre 2018, il timido rimbalzo di novembre e consapevoli degli importanti eventi in programma a dicembre – tra cui il voto del Parlamento britannico sulla Brexit, la riunione del FOMC, la risposta dei ministri delle Finanze europei sul bilancio italiano), gli investitori hanno assunto un atteggiamento molto prudente, in contrasto con l’entusiasmo che ha caratterizzato l’outlook dello scorso anno.

Dobbiamo aspettarci un ribasso dei mercati per l’anno prossimo? Abbiamo validi motivi per adottare un approccio più cauto: il contesto economico sarà probabilmente meno positivo, le banche centrali dei Paesi sviluppati proseguiranno la stretta monetaria e i margini di manovra della politica fiscale e monetaria sarebbero limitati, se dovesse emergere una crisi. Il nervosismo sta prendendo piede sui mercati. La volatilità si sta diffondendo in tutte le asset class rischiose, con movimenti sempre più rapidi e ampi. Il livello di convinzione degli investitori sembra basso, e oscilla tra pessimismo e ottimismo nell’arco di pochi giorni.

Da quale lato penderà la bilancia? Le valutazioni dei mercati azionari stanno già scontando un rallentamento economico e integrano un premio di rischio più elevato. Le probabilità di una recessione su un orizzonte prevedibile sono ridotte. In tale contesto, gli utili delle imprese dovrebbero continuare a registrare una crescita positiva. Le banche centrali adotteranno un approccio pragmatico, adattando il ritmo della stretta monetaria alle condizioni economiche.  Di conseguenza, il nostro scenario di base continua a prevedere un rialzo moderato dei mercati azionari l’anno prossimo. Come ogni anno, i rischi sono numerosi e potrebbero influire negativamente sulla fiducia e sulla crescita, come è successo nel 2018. Tuttavia, il 2019 potrebbe rivelarsi diverso dal 2018.

 

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