Fuga dall’equity Usa e afflussi sugli azionari emergenti: i trend degli Etf

La raccolta netta di nuovi capitali nel mercato degli ETF europei è stata di 2,5 miliardi di Euro a dicembre 2018, in netto ribasso rispetto ai 4 miliardi di Euro di novembre. Lo rivela l’osservatorio mensile di Lyxor sui trend degli Etf. Più in dettaglio: gli afflussi verso il comparto azionario sono crollati (-1,4 miliardi di Euro); le azioni statunitensi hanno registrato il loro primo mese negativo (-1,7 miliardi di Euro) dopo 19 mesi consecutivi di flussi positivi, mentre le azioni europee hanno messo a segno nuovi deflussi (-1,5 miliardi di Euro), a fronte dell’aumento delle incertezze. Le azioni emergenti hanno invece beneficiato dei livelli contenuti dei tassi d’interesse USA, registrando il miglior mese di sempre in termini di afflussi (+2,8 miliardi di Euro).
Gli investimenti verso gli ETF obbligazionari hanno registrato un’impennata (+4,3 miliardi di euro), trainati dai titoli di Stato dei mercati sviluppati ed emergenti (+3,4 miliardi di Euro e +1,1 miliardi di Euro rispettivamente). È proseguito il calo delle materie prime (-391 milioni di Euro).
“Il 2018 è stato nel complesso un anno moderatamente soddisfacente per gli ETF, dal momento che l’asset class azionaria è stata l’unica ad evidenziare un andamento positivo – commentano da Lyxor – Gli ETF obbligazionari sono passati in secondo piano, pur avendo evidenziato una performance decisamente superiore a quella delle materie prime, che hanno chiuso l’anno in territorio negativo”.
I mercati emergenti erano in precedenza stati penalizzati dall’acuirsi degli attriti commerciali tra Stati Uniti e Cina. “Il rischio dovrebbe permanere nel breve termine e attenuarsi nel medio periodo, in quanto nel corso del 2019 dovremmo assistere a un allentamento delle condizioni economiche attualmente tese: questo fattore potrebbe innescare un nuovo trend positivo sostenuto per i flussi verso gli ETF dei mercati emergenti, soprattutto alla luce della correlazione storica osservata tra questi ultimi e i rendimenti dei decennali statunitensi” concludono da Lyxor.

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